Al-Tira (Haifa)

Al-Tira
villaggio
(AR) الطيرة
Localizzazione
StatoBandiera del Mandato di Palestina Mandato di Palestina[1]
Divisione 1Distretto settentrionale
Divisione 2Sottodistretto di Haifa
Amministrazione
Lingue ufficialiinglese, arabo
Data di soppressione16 luglio 1948[2]
Territorio
Coordinate32°45′43″N 34°58′31″E32°45′43″N, 34°58′31″E (Al-Tira)
Superficie45,262 km²
Abitanti5 270[3] (1945)
Densità116,43 ab./km²
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+2
SoprannomeTira delle mandorle
Cartografia
Mappa di localizzazione: Mandato britannico della Palestina
Al-Tira
Al-Tira
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al-Tira (in arabo الطيرة?), chiamata anche Tirat al-Lawz o "Tira delle mandorle" per distinguerla dalle altre al-Tira ) era un villaggio palestinese situata a 7 chilometri a sud di Haifa.[4] Era composto da cinque khirbet, tra cui Khirbat al-Dayr dove si trovano le rovine del monastero di San Brocardus e un complesso di grotte con tunnel a volta.[5]

Storia

I crociati chiamavano al-Tira San Yohan da Tyre,[6] e nel XIII secolo il villaggio aveva un'abbazia greco-ortodossa dedicata a San Giovanni Battista.[7][8] Nel 1283 fu menzionato come parte del dominio dei crociati, secondo l'hudna tra i crociati e il sultano mamelucco Qalawun.[9]

Era ottomana

Nel 987 H.[Nota 1] si registrò che Assaf, il sanjak-bey di al-Lajjun, costruì una moschea nel villaggio.[8][10]

Nel 1596, al-Tira era un villaggio con una popolazione di 52 famiglie musulmane, circa 286 persone, sotto la giurisdizione amministrativa del nahiya ("sottodistretto") di Shafa, parte del Sanjak Lajjun dell'Impero ottomano. Gli abitanti del villaggio pagavano un'aliquota d'imposta fissa del 25% alle autorità per grano, capre, alveari e vigneti; un totale di 26.000 Akçe.[11][12]

Nel 1799 apparve sotto il nome di El Koneiceh sulla mappa che Pierre Jacotin compilò quell'anno, sebbene fosse segnata in una posizione diversa.[13]

Victor Guérin visitò il villaggio nel 1870:

«Per prima cosa ho esaminato una piccola moschea, che sembra essere stata in passato una chiesa cristiana. Allineata da ovest verso est, ha una sola navata che termina verso est con un'abside. Si accede da una porta rettangolare coronata da un bel architrave monolitico. Questa chiesa, che è stata costruita con conci molto regolari, è coperta da volte leggermente a sesto acuto, al di sopra delle quali c'è una copertura a terrazza piana»

(Guérin 1875, pp. 282-283.)

Dopo la pesante coscrizione imposta dagli Ottomani nel 1872, ci fu un declino della prosperità del villaggio, ma successivamente si riprese.[12][14]

Un censimento del 1887 circa mostrava che il villaggio aveva circa 2 555 abitanti; tutti i musulmani.[15]

  • Mappa del 1875.
    Mappa del 1875.
  • Mappa del 1880.
    Mappa del 1880.
  • Mappa del 1932.
    Mappa del 1932.
  • Mappa del 1945.
    Mappa del 1945.

Era del mandato britannico

Nel censimento della Palestina del 1922, condotto dalle autorità del mandato britannico, Tireh aveva una popolazione di 2 346 abitanti, con 2.336 musulmani, 1 ebreo e 9 cristiani[16] di cui 8 ortodossi e 1 cattolico romano.[17] La popolazione era aumentata nel censimento del 1931 a 3 191 abitanti, con 3173 musulmani, 17 cristiani, 1 druso divisi in 624 case.[18]

Nel 1943, al-Tira produceva più olive e olio di qualsiasi altro villaggio nel distretto di Haifa. L'abbondanza di mandorli ad al-Tira diede origine al soprannome del villaggio, Tirat al-Lawz ("Tira delle mandorle"). Nel 1945, i suoi 5240 musulmani e 30 cristiani condividevano due scuole elementari, una per ragazzi e l'altra per ragazze. La sua economia era basata sulla coltivazione di cereali, ortaggi e frutta, irrigata con le sorgenti naturali del villaggio.[12]

Secondo le statistiche del 1945, al-Tira aveva una popolazione di 5 270 abitanti, con 30 cristiani e 5240 musulmani, e una superficie totale di 45262 dunam.[19] Di questi, gli arabi ne usavano 16219 per i cereali; 3543 dunam furono irrigati o utilizzati per i frutteti,[20] mentre un totale di 901 dunam erano terreni edificati (urbani).[21]

Massacro e depopolazione

Nella notte tra il 21 e il 22 aprile 1948, Tira subì un'incursione dei paramilitari ebraici dell'Haganah. "per impedire che venisse fornita assistenza agli arabi di Haifa", secondo un rapporto britannico. Secondo fonti militari dell'haganah, ciò causò l'evacuazione di alcune donne e bambini del villaggio.

All'alba del 25 aprile 1948, l'Haganah colpì Tira con i mortai e nelle prime ore del 26 aprile lanciò un violento attacco al villaggio, con l'apparente scopo di conquistarlo, utilizzando mortai e mitragliatrici. Una compagnia di fanteria raggiunse la periferia orientale del villaggio e conquistò posizioni sulle pendici del monte Carmelo che sovrastano il villaggio, ma fu apparentemente bloccata dal fuoco delle unità britanniche. La popolazione non combattente del villaggio fu quindi evacuata dagli inglesi, lasciando diverse centinaia di uomini armati a difenderla. A luglio, il villaggio fu conquistato dalle forze israeliane.[22]

Dopo la guerra, l'area fu incorporata nello Stato di Israele. Tira fu ripopolata per la prima volta con immigrati ebrei nel febbraio 1949 e ad aprile aveva una popolazione di 2 000 abitanti.[23] Molti dei profughi di Tira sono fuggiti in Giordania, stabilendosi principalmente a Irbid.[24]

Nel 1992, lo storico palestinese Walid Khalidi descrisse i resti del villaggio nel 1992, osservando che parte del sito del villaggio era stata inglobata dalla città di Tirat Carmel:[12]

«Alcune delle case, come quella appartenente a 'Irsan al-Dhib, rimangono in piedi. Il cimitero è trasandato e ci sono diverse lapidi rotte. Sono visibili i resti di due santuari e la scuola è utilizzata da studenti israeliani, sia arabi che ebrei. Ci sono foreste e alcune case residenziali nella parte montuosa del terreno circostante.»

Al-Tira aveva due moschee, chiamate la Vecchia e la Nuova. La vecchia moschea era originariamente una chiesa ed era già inutilizzata nel 1932.[8] La nuova moschea sembra essere ancora in piedi, ma ora è stata trasformata in una sinagoga. L'età della Nuova Moschea non è certa; Pringle afferma che si tratti della moschea costruita da Assaf nel 1579. Tuttavia, Petersen, che l'ha ispezionata nel 1994, riferisce che un'iscrizione posta in una rientranza ad arco vicino alla porta di quella che era l'ingresso della sala di preghiera registra, in naskh, la costruzione della moschea di Ishaq ibn Amir nell'anno 687 H.[Nota 2]

Nel 2011 sono stati pubblicati quattro libri sulla storia del villaggio palestinese.[25]

  • Ex moschea di al-Tira, convertita in sinangoga.
    Ex moschea di al-Tira, convertita in sinangoga.
  • Edificio di una vecchia scuola ad al-Tira, Haifa.
    Edificio di una vecchia scuola ad al-Tira, Haifa.
  • Stazione della polizia ad al-Tira, Haifa.
    Stazione della polizia ad al-Tira, Haifa.

Note

Riferimenti
  1. ^ Dal 1948, parte dello Stato di Israele.
  2. ^ Morris 2004, p. xviii, village #173.
  3. ^ Department of Statistics 1945, p. 15.
  4. ^ (EN) Welcome to al-Tira, su Palestine Remembered. URL consultato il 9 dicembre 2007.
  5. ^ (EN) Rami Nashashibi, Destroyed Palestinian Villages: al-Tira, su Center for Research and Documentation of Palestinian Society, 1996. URL consultato il 9 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2003).
  6. ^ Khalidi 1992, p. 195.
  7. ^ Pringle 1998, pp. 370-371.
  8. ^ a b c Petersen 2001, p. 306.
  9. ^ Versione di Ahmad al-Qalqashandi della hudna e citata in Barag 1979, p. 208, no. H2.
  10. ^ Heyd 1960, 110 n.4.
  11. ^ Hütteroth e Abdulfattah 1977, p. 158.
  12. ^ a b c d Khalidi 1992, p. 196.
  13. ^ Karmon 1960, p. 162.
  14. ^ Conder e Kitchener 1881, SWP I, p. 285.
  15. ^ Schumacher 1888, p. 178.
  16. ^ Barron 1923, table XI Sub-district of Haifa, p. 33.
  17. ^ Barron 1923, table XVI, p. 49.
  18. ^ Mills 1932, p. 97.
  19. ^ Department of Statistics 1945, citato in Hadawi 1970, p. 49.
  20. ^ Department of Statistics 1945, citato in Hadawi 1970, p. 92.
  21. ^ Department of Statistics 1945, citato in Hadawi 1970, p. 142.
  22. ^ Morris 2004, pp. 208-209.
  23. ^ Morris 2004, p. 395.
  24. ^ El Salman 2003, p. 414.
  25. ^ Davis 2011, p. 30.
Altre note
  1. ^ Corrispondente al 1579 del calendario gregoriano.
  2. ^ Corrispondente al 1288-1289 del calendario gregoriano.

Bibliografia

  • Dan Barag, A new source concerning the ultimate borders of the Latin Kingdom of Jerusalem, in Israel Exploration Journal, vol. 29, 1979, pp. 197–217.
  • J. B. Barron (a cura di), Palestine: Report and General Abstracts of the Census of 1922, Government of Palestine, 1923.
  • Claude Reignier Conder e Herbert Kitchener, 1st Earl Kitchener, The Survey of Western Palestine: Memoirs of the Topography, Orography, Hydrography, and Archaeology, vol. 1, Londra, Committee of the Palestine Exploration Fund, 1881.
  • Claudine Dauphin, La Palestine byzantine, Peuplement et Populations, collana BAR International Series 726, vol. III Catalogue, Oxford, Archeopress, 1998, ISBN 0-860549-05-4.
  • Rochelle Davis, Palestinian Village Histories: Geographies of the Displaced, Stanford, Stanford University Press, 2011, ISBN 978-0-8047-7313-3.
  • Mahmoud El Salman, The Use of the [q] Variant in the Arabic Dialect of Tirat Haifa, in Anthropological Linguistics, vol. 45, n. 4, inverno 2003.
  • Department of Statistics, Village Statistics, April, 1945, Government of Palestine, 1945.
  • Victor Guérin, Description Géographique Historique et Archéologique de la Palestine, vol. 2: Samarie, pt. 2, Parigi, L'Imprimerie Nationale, 1875.
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  • Wolf-Dieter Hütteroth e Kamal Abdulfattah, Historical Geography of Palestine, Transjordan and Southern Syria in the Late 16th Century, Erlanger Geographische Arbeiten, Sonderband 5. Erlangen, Germany: Vorstand der Fränkischen Geographischen Gesellschaft, 1977, ISBN 3-920405-41-2.
  • Walid Khalidi, All That Remains: The Palestinian Villages Occupied and Depopulated by Israel in 1948, Washington, Institute for Palestine Studies, 1992, ISBN 0-88728-224-5.
  • Y. Karmon, An Analysis of Jacotin's Map of Palestine (PDF), in Israel Exploration Journal, vol. 10, n. 3, 1960, pp. 155–173 e 244–253 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  • Abdalla Massarwa, Tirat Carmel Final Report, in Hadashot Arkheologiyot – Excavations and Surveys in Israel, n. 124, 18 luglio 2012.
  • E. Mills (a cura di), Census of Palestine 1931. Population of Villages, Towns and Administrative Areas, Gerusalemme, Government of Palestine, 1932.
  • Benny Morris, The Birth of the Palestinian Refugee Problem Revisited, Cambridge University Press, 2004, ISBN 978-0-521-00967-6.
  • Eberhard Friedrich von Mülinen, Et-Tire, in Beiträge zur Kenntnis des Karmels, Lipsia, Zeitschrift des Deutschen Palëstina-Vereins, 1908, pp. 142-.
  • Edward Henry Palmer, The Survey of Western Palestine: Arabic and English Name Lists Collected During the Survey by Lieutenants Conder and Kitchener, R. E. Transliterated and Explained by E.H. Palmer, Committee of the Palestine Exploration Fund, 1881.
  • Andrew Petersen, A Gazetteer of Buildings in Muslim Palestine (British Academy Monographs in Archaeology), vol. 1, Oxford University Press, 2001, ISBN 978-0-19-727011-0.
  • Denys Pringle, The Churches of the Crusader Kingdom of Jerusalem: L-Z (excluding Tyre), II, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0 521 39037 0.
  • Emmanuel Guillaume-Rey, Les colonies franques de Syrie aux XIIme et XIIIme siècles, Paris, A. Picard, 1883, p. 432.
  • ‘Abed a-Salam Sa‘id, Tirat Karmel Final Report, in Hadashot Arkheologiyot – Excavations and Surveys in Israel, n. 120, 3 aprile 2008.
  • Gottlieb Schumacher, Population list of the Liwa of Akka, in Quarterly statement - Palestine Exploration Fund, vol. 20, 1888, pp. 169–191.
  • Orit Segal, Tirat Karmel (A) Final Report, in Hadashot Arkheologiyot – Excavations and Surveys in Israel, n. 118, 4 giugno 2006.
  • Orit Segal, Tirat Karmel (B) Final Report, in Hadashot Arkheologiyot – Excavations and Surveys in Israel, n. 118, 19 novembre 2006.
  • Orit Segal, Tirat Karmel Final Report, in Hadashot Arkheologiyot – Excavations and Surveys in Israel, n. 119, 11 settembre 2007.
  • Orit Segal, Tirat Karmel Final Report, in Hadashot Arkheologiyot – Excavations and Surveys in Israel, n. 120, 4 dicembre 2008.
  • Orit Segal, Tirat Karmel Final Report, in Hadashot Arkheologiyot – Excavations and Surveys in Israel, n. 121, 14 febbraio 2009.

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Collegamenti esterni

  • (EN) Welcome to al-Tira, su Palestine Remembered. URL consultato il 9 dicembre 2007.
  • (EN) al-Tira (Haifa), su Zochrot.
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