Demomele

Demomele del demo di Peania (in greco antico: Δημομέλης?, Demoméles; ... – dopo il 336 a.C.) è stato un ateniese, cugino di Demostene[1].

Demomele è ricordato per aver proposto all'inizio del 338 a.C. (prima della battaglia di Cheronea) assieme ad Iperide un decreto col quale intendeva conferire a Demostene una corona; è probabile che uno dei due abbia proposto il decreto e l'altro l'abbia soltanto modificato.[1] Dionda, amico di Eschine, impugnò questo decreto come illegale, ma nel processo che seguì (si svolse molto dopo il 338, tra l'inizio del 334 a.C. e il 333 a.C.[2]) a causa alla difesa di Iperide (Contro Dionda) non ottenne neppure un quinto dei voti.[3]

Secondo Demostene i tre decreti con cui gli erano state conferite le corone (340, 338 e 336 a.C.) era identici.[4]

Note

  1. ^ a b Carey et al, p. 2.
  2. ^ Carey et al, p. 3.
  3. ^ Carey et al, p. 1.
  4. ^ Demostene, Sulla corona, pp. 83 e 222-223.

Bibliografia

Fonti primarie
  • Iperide, Contro Dionda.
Fonti secondarie
  • (EN) Chris Carey, Mike Edwards, Zoltán Farkas,, Judson Herrman, László Horváth, Gyula Mayer, Tamás Mészáros, P. J. Rhodes e Natalie Tchernetska, Fragments of Hyperides' "Against Diondas" from the Archimedes Palimpsest, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, n. 165, Bonn, Dr. Rudolf Habelt GmbH, 2008, pp. 1-19.
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