Gaspare Barbiellini Amidei
Gaspare Barbiellini Amidei (Mar Arabico, 26 novembre 1934 – Roma, 12 luglio 2007) è stato un saggista, sociologo, giornalista e docente universitario, esponente del liberalismo cattolico contemporaneo italiano.
Biografia
Gaspare Barbiellini Amidei nacque nel 1934 in mare aperto, a bordo del transatlantico Conte Rosso in navigazione nell'Oceano Indiano. I suoi genitori erano Bernardo Barbiellini Amidei, esponente di spicco del PNF, e Anna Maria Pullè. Nei documenti ufficiali, Barbiellini Amidei risultava nato a Marciana nella “sua” isola d'Elba, patria elettiva. L'amore per l'Elba ed il suo mare, il continuo ritorno a casa resteranno costantemente uno dei punti focali della vita privata: nell'isola infatti vivevano tutti i suoi familiari, compresa la moglie Clarice e i due figli. Nel 1940 perse il padre Bernardo, caduto in guerra in Grecia e decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Laureato con lode con una tesi sulle Dodici tavole, Barbiellini fu poi ordinario di Filosofia e Sociologia della Conoscenza in diverse università italiane (Ca' Foscari, Bergamo, L'Aquila e Tuscia) nonché visiting professor all'Università della Svizzera italiana.
Uomo di fede profonda, scrittore e saggista prolifico, nei suoi ultimi anni aveva affrontato con intensità le domande sulla religione nella società contemporanea. Tra le sue riflessioni, il tema del volontariato sociale, la necessità di scoprire le mille tracce di Dio, il rapporto tra economia ed esistenza, e come incuriosire le nuove generazioni sui temi fondanti della religione.
Alla fine del 2006, in aggiunta alla conduzione di una serie di trasmissioni televisive, era stato nominato primo editorialista per il Quotidiano Nazionale del gruppo Monti-Riffeser comprendente Il Resto del Carlino, Il Giorno e La Nazione. Scomparve improvvisamente a Roma il 12 luglio 2007.
È sepolto all'isola d'Elba, nel cimitero di Marciana.
La carriera giornalistica
Alla fine del 1952, appena diciottenne, Gaspare Barbiellini Amidei iniziò il praticantato (obbligatorio per chi vuole intraprendere la professione di giornalista in Italia) presso il quotidiano politico Secolo d'Italia[1]. Raggiunse in pochi anni il grado di redattore capo (con Giorgio Almirante direttore), poi passò a Il Giornale d'Italia [2].
Poco più che trentenne, nella seconda metà degli anni sessanta entrò al Corriere della Sera. Cominciò dalla pagina della Cultura, di cui divenne in seguito responsabile. Gestì i rapporti con le grandi firme del Corriere: Eugenio Montale, Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini che Barbiellini volle portare sulla prima pagina del quotidiano milanese.
«I giovani che entravano allora in via Solferino, ricordano un vicedirettore aperto e sensibile, capace di scommettere sull'entusiasmo dell'inesperienza e di assumersi la responsabilità piena di una parola o di una scelta di fronte a grandi fatti o a questioni complesse»
(Massimo Nava, «Corriere della Sera», 13 luglio 2008)
Al Corriere raggiunse il grado di vicedirettore vicario. L'assassinio del giovane collega e amico Walter Tobagi da parte delle Brigate Rosse (1980) fu un colpo tragico e duro.
Andò poi a Roma a dirigere Il Tempo (dal 1987 al 1989). In seguito tornò a scrivere sul Corriere della Sera, come editorialista. Sempre particolarmente attento al rapporto genitori-figli, collaborò per molti anni con il settimanale Oggi, dove curò la rubrica “I nostri ragazzi”. Collaborò con il supplemento domenicale de Il Sole 24 Ore, Il Quotidiano Nazionale, Il Resto del Carlino e La Nazione. Il Giorno lo accolse come sua prima firma.
A più riprese collaborò con la radio pubblica italiana; ideò e condusse trasmissioni d'informazione e approfondimento sulle reti Rai, su Raisat e Sat 2000.
La produzione saggistica
La scuola e la condizione giovanile furono fra i temi prediletti della sua produzione giornalistica e saggistica, per aiutare gli adulti a comprendere i figli e i ragazzi a capire i genitori, per contrastare la rassegnata decadenza della scuola italiana.
Per oltre 15 anni dalle pagine del settimanale “Oggi”, nella rubrica “I nostri ragazzi” (titolo anche di una serie di fortunati libri), Barbiellini Amidei raccontò la quotidianità del rapporto con i figli, l'importanza della chiarezza dei ruoli, la centralità della scuola, la necessità di principi e valori.
Nei numerosi saggi indicò la scuola e lo studio quali tappe imprescindibili di una cittadinanza responsabile, di ogni sviluppo professionale, in primis nel giornalismo, di valorizzazione della civiltà. Uomo di fede profonda, è stato uno dei più acuti esponenti del liberalismo cattolico italiano degli ultimi quarant'anni.
Autore di diversi saggi sul pensiero cristiano e sul marxismo (“Dopo Maritain”, “Il minusvalore”, “La riscoperta di Dio”, “Perché credere”), si era formato sui testi di Maritain e Simone Weil contribuendo alla divulgazione in Italia del loro pensiero. In Dopo Maritain, aveva rilanciato la raccomandazione del maestro francese alla Chiesa cattolica di riappropriarsi della dimensione di popolo. Tenere insieme nella ricerca vitale del rinnovamento culturale e sociale della religione, le profondità radicate nella Bibbia e nella Patristica e il fervore della fede dei semplici. Perpetuamente in viaggio tra religione di Chiesa e pietà popolare, tra fede e ragione, Gaspare Barbiellini Amidei era un cattolico romano “anche nell'ironia, quella forma di distacco grazie al quale la fedeltà non rinuncia all'intelligenza critica, anzi se ne nutre” (Giancarlo Zizola, Il Sole 24 Ore, 15/07/2007).
Impegnato a raccontare la Chiesa e a spiegarne l'opera e la parola senza essere un vaticanista, cercava sempre di metterne in evidenza la cifra profonda, il messaggio universale, e al tempo stesso di favorirne con i propri scritti la relazione con la società moderna.
Giovanissimo diresse il mensile di cultura Elsinore e fu segretario generale dell'Istituto Accademico di Roma. Da sempre animava il Premio letterario Isola d'Elba - Raffaello Brignetti.
Nella sua carriera di giornalista e saggista ricevette, tra gli altri, i premi Marzotto, Saint Vincent, Estense, Napoli, Hemingway, Gardone, San Benedetto del Tronto.
Di lui, ha ricordato il 12 luglio 2007 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, resta “il raffinato intellettuale che come giornalista ha commentato e analizzato con sguardo critico, passione civile ed uno stile narrativo incisivo, i più importanti avvenimenti italiani e mondiali; come scrittore ha offerto lucide testimonianze dei grandi valori della vita, nei rapporti tra genitori e figli, e analizzato in profondità le questioni morali, anche nei loro risvolti politici, la religione nel nostro tempo”.
Premio Giornalistico Gaspare Barbiellini Amidei
Il Premio Giornalistico Gaspare Barbiellini Amidei intende valorizzare il miglior articolo pubblicato su giornali, periodici e web e il miglior servizio radio-televisivo trasmesso da emittenti locali e nazionali realizzati da due giornaliste/i sotto i 35 anni che abbiano saputo raccontare l'Italia, l'Europa contemporanea anche in una prospettiva internazionale, come appare agli occhi di chi è nei primi anni della professione, con l'obiettivo di incoraggiare un giornalismo libero, innovativo e di qualità.
Il Premio è nato nel 2008 sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti, dell'Ordine dei Giornalisti del Lazio, della Federazione Nazionale Stampa Italiana, dell'Associazione Ticinese dei Giornalisti e della Città di Lugano, in collaborazione con il Comune di Marciana.
Sono stati giurati speciali per le passate edizioni anche Andrea Riccardi, Ferruccio de Bortoli, Fulco Pratesi, Tullio De Mauro, Stefano Rodotà, Umberto Eco, Dacia Maraini, Staffan de Mistura, Cristina Comencini, Ermanno Olmi e Laura Morante.
Vita privata
Sposò Clarice de' Medici Tornaquinci con cui ebbe due figli, Beatrice, docente universitaria di Filologia romanza, e Federico, economista alla Banca d'Italia.[3]
Opere
- Dopo Maritain, Torino, Borla, 1967.
- Il minusvalore, Milano, Rizzoli, 1971.
- Il re è un feticcio. Storia di cose, con Bachisio Bandinu, Milano, Rizzoli, 1976.
- I labirinti della sociologia, con Ulderico Bernardi, Bari, Laterza, 1976.
- Carovana di carta, Milano, Rizzoli, 1978.
- I nostri ragazzi, Milano, Rizzoli, 1982.
- I nostri ragazzi crescono, Milano, Rizzoli, 1983.
- La riscoperta di Dio, Milano, Rizzoli, 1984. ISBN 88-17-53083-2.
- Storia di lei, Milano, Rizzoli, 1986. ISBN 88-17-66038-8.
- I nuovi ragazzi, Milano, Rizzoli, 1987. ISBN 88-17-53084-0.
- Il potere, Milano, Rizzoli, 1988. ISBN 88-17-53085-9.
- Gli uomini di carta, Milano, Rizzoli, 1989. ISBN 88-17-53079-4.
- Ragazzo, dove vai? Esperienze di un genitore, Milano, A. Mondadori, 1990. ISBN 88-04-33645-5.
- Perché credere?, Milano, A. Mondadori, 1991. ISBN 88-04-33932-2.
- Noi ragazzi, noi genitori, Casale Monferrato, Piemme, 1992. ISBN 88-384-1859-4.
- La grammatica della vita. Come trovare l'equilibrio con se stessi tra le piccole e le grandi cose della realtà quotidiana, Milano, A. Mondadori, 1993. ISBN 88-04-35407-0.
- Come insegnare l'educazione ai vostri figli, Casale Monferrato, Piemme, 1994. ISBN 88-384-2227-3.
- Quel profondo desiderio di Dio, Casale Monferrato, Piemme, 1996. ISBN 88-384-2435-7.
- L'amore è salvo, Milano, A. Mondadori, 1996. ISBN 88-04-37960-X.
- New age-next age. Facile dea, Casale Monferrato, Piemme, 1998. ISBN 88-384-4017-4; 1998. ISBN 88-384-4183-9.
- Le domande di tutti. Ci sono cose che sappiamo, cose che non sappiamo, cose che vorremmo sapere, Milano, Rizzoli, 2002. ISBN 88-17-13659-X.
- Picasso. Guernica, Roma, Sinnos-Biancoenero, 2006. ISBN 88-7609-070-3.
- Quella bottega di via Montenapoleone, con Aldo Lorenzi, Milano, Hoepli, 2007. ISBN 978-88-203-3904-3.
- Scegliere. Sette incontri per imparare a decidere della propria vita, Milano, Fabbri, 2008. ISBN 978-88-451-4448-6.
- Quel ragazzo di via Solferino. Una lezione di giornalismo, Venezia, Marsilio, 2009. ISBN 978-88-317-9890-7[4]
Note
- ^ Storia del Secolo. I figli dei fascisti in redazione, su segnavi.blogspot.com. URL consultato il 2 gennaio 2019.
- ^ Luciano Lanna, Il fascista libertario, Milano, Sperling & kupfer, 2011
- ^ È morta Clarice de’ Medici vedova di Barbiellini Amidei, su iltirreno.it. URL consultato il 2 novembre 2022.
- ^ Adriana Mulassano, "Quel ragazzo di via Solferino" di Gaspare Barbiellini Amidei, in Monte Mario, n. 256, Roma, Amici di Monte Mario, marzo 2010, p. 12, SBN IT\ICCU\CFI\0388256.
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Gaspare Barbiellini Amidei è stato anche emblema e anima del Premio Letterario Isola d'Elba, creato da Rodolfo Doni e Geno Pampaloni nel 1962; manifestazione che prosegue ed è uno degli eventi culturali più attesi dell'anno, nella terza isola d'Italia (vedasi http://www.premioletterarioelba.it/).
Collegamenti esterni
- Premio Gaspare Barbiellini Amidei, su barbielliniamidei.it.
- Il sito del Quotidiano Nazionale annuncia la sua scomparsa, su qn.quotidiano.net. URL consultato il 13 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
Predecessore | Direttore de Il Tempo | Successore |
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Gianni Letta | 17 aprile 1987 - 31 maggio 1989 | Franco Cangini |
V · D · M | |
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Pittura | 1953 Carlo Carrà · 1954 Filippo de Pisis · 1955 Silvio Livio Rossi · 1956 Felice Carena · 1958 Giuseppe Santomaso · 1960 Renato Guttuso · 1962 Lucio Fontana, Sebastian Matta · 1964 Alberto Burri, Wilfredo Lam · 1966 Arman |
Letteratura | 1951 Amedeo Maiuri · 1952 Giovanni Papini · 1953 Guelfo Civinini, Corrado Govoni, Aldo Palazzeschi · 1954 Alberto Moravia · 1955 Ardengo Soffici · 1956 Bruno Cicognani, Eugenio Montale · 1957 Mario Luzi, Umberto Saba (postumo) · 1959 Riccardo Bacchelli · 1961 Gianna Manzini · 1963 Vasco Pratolini · 1965 Ignazio Silone |
Letteratura per ragazzi | 1955 Folco Quilici · 1956 Guglielmo Bonuzzi, Pietro Sissa, Francesco Valori · 1957 Dino Salvatore Berretta, Roberto Costa |
Filologia | 1952 Margherita Guarducci |
Medicina e Chirurgia | 1954 Francesco Cedrangolo, Silvio Garattini, Tommaso Lucherini, Pietro Valdoni · 1957 Michele Arslan, Ida Bianco, Vittorio Erspamer, Ezio Silvestroni, Luigi Villa · 1959 Sergio Abeatici, Luigi Campi, Raoul De Nunno, Francesco Morino, Gian Franco Rossi, Alberto Zanchetti · 1961 Giovanni Marcozzi · 1963 Vincenzo G. Longo · 1965 Enrico Greppi · 1967 Giovanni Felice Azzone |
Musica | 1956 Mario Zafred · 1960 Ildebrando Pizzetti · 1962 Jacopo Napoli · 1964 Giselher Klebe · 1966 Franco Donatoni · 1968 Marius Constant |
Economia | 1952 Marco Fanno · 1953 Rodolfo Benini · 1954 Corrado Gini · 1956 Luigi Einaudi · 1958 Pasquale Jannaccone · 1960 Costantino Bresciani Turroni · 1962 Giorgio Mortara · 1965 Gustavo Del Vecchio · 1967 Pasquale Saraceno |
Teatro | 1955 Federico Zardi · 1957 Luigi Squarzina · 1959 Giorgio Prosperi · 1961 Diego Fabbri · 1963 Domenico Campana · 1966 Paul Willems · 1968 Natalia Ginzburg |
Giornalismo | 1951 Yvon De Begnac · 1955 Luigi Romersa, Nantas Salvalaggio · 1956 Corrado Calvo, Corrado Pizzinelli, Giuseppe Ravegnani, Giorgio Vecchiato · 1957 Indro Montanelli, Vittorio Zincone · 1959 Luigi Emery · 1961 Luigi Barzini · 1965 Egisto Corradi, Alberto Ronchey, Dario Zanelli · 1967 Gaspare Barbiellini Amidei, Giuseppe Maranini, Alberto Giovannini |
Premio Editoriale | 1953 Arnoldo Mondadori · 1956 Neri Pozza, Francesco Vallardi, Enrico Vallecchi · 1957 Luciano De Feo, Mario Pozzi · 1959 Fernando Vallerini · 1960 Antonino Giuffrè · 1961 Paolo Boringhieri, Lia Minneci La Vecchia, Arnoldo Mondadori, Vieri Paoletti · 1964 Sebastiano Genovese |
Storia e Filosofia | (S) 1952 Gioacchino Volpe · 1956 Carlo Guido Mor · 1961 Luigi Salvatorelli · (F) 1953 Ugo Spirito, Luigi Stefanini · 1959 Rodolfo Mondolfo |
Agraria e Alimentazione | (Ag) 1952 Renato Perotti · 1953 Gino Passerini · 1954 Arrigo Serpieri · 1956 Mario Bonvicini, Orfeo Turno Rotini · 1958 Ugo Pratolongo · (Al) 1952 Guido De Marzi · 1953 Pier Giovanni Garoglio · 1958 Sabato Visco |
Scienze Pedagogiche Educazione Civica | (SP) 1965 Giovanni Calò · (EC) 1956 Giovan Battista Artusio, Bruno Betta, Sara Giusti, Enzo Jemma |
Premio Internazionale delle Culture | 1966 UNESCO · 1968 Consiglio d'Europa |
Critica e Storia Letteraria Storia dell'Arte | (CSl) 1952 Giuseppe Antonio Borgese, Ettore Lo Gatto · 1954 Mario Praz · 1957 Quintino Cataudella, Italo Siciliano · 1963 Giovanni Macchia · (SdA) 1955 Mario Salmi |
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