Incurvaria masculella

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Incurvaria masculella

Femmina (sopra) e maschio di I. masculella
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumProtostomia
PhylumArthropoda
SubphylumTracheata
SuperclasseHexapoda
ClasseInsecta
SottoclassePterygota
CoorteEndopterygota
SuperordineOligoneoptera
SezionePanorpoidea
OrdineLepidoptera
SottordineGlossata
InfraordineHeteroneura
DivisioneIncurvariina
SuperfamigliaAdeloidea
FamigliaIncurvariidae
SottofamigliaIncurvariinae
GenereIncurvaria
SpecieI. masculella
Nomenclatura binomiale
Incurvaria masculella
(Denis & Schiffermüller, 1775)
Sinonimi

Incurvaria muscalella
(Fabricius, 1787)
Incurvaria muscula
Haworth, 1828
Incurvaria spuria
Haworth, 1828
Tinea masculella
Denis & Schiffermüller, 1775
Tinea muscalella
Fabricius, 1787

Incurvaria masculella (Denis & Schiffermüller, 1775)[1] è un lepidottero appartenente alla famiglia Incurvariidae, diffuso in Europa.[2]

Descrizione

Adulto

Si tratta di piccole falene diurne, piuttosto primitive, con nervatura alare di tipo eteroneuro e apparato riproduttore femminile provvisto di un'unica apertura per l'accoppiamento e per l'ovodeposizione.[3][4][5][6][7][8][9]

L'apertura alare può variare da 12 a 16 mm.[10][11]

Capo

Il capo è ricoperto di fitte scaglie piliformi giallastre o arancioni, che appaiono addossate alla capsula cefalica particolarmente in prossimità del vertice.[3][10][12]

Gli occhi sono scuri e moderatamente grandi. Gli ocelli sono assenti, come pure i chaetosemata. I palpi mascellari sono ben sviluppati, con quattro o cinque articoli; quelli labiali sono essi pure ben sviluppati, ascendenti e trisegmentati; la spirotromba è molto ridotta, priva di scaglie o con scaglie solo in prossimità della base.[3][10][11][12][13][14]

Le antenne hanno lunghezza pari ai tre quarti della costa dell'ala anteriore; nel maschio sono pettinate, così come in I. pectinea, mentre nella femmina sono moniliformi ma non clavate; lo scapo non è conformato a formare una "visiera".[3][10][11][12]

Torace

L'ala anteriore è lanceolata, con un rapporto lunghezza/larghezza pari grosso modo a 3; il colore di fondo è marrone scuro, anche più intenso rispetto a I. pectinea; sono nettamente visibili due macchie biancastre triangolari lungo il margine posteriore: una più grande a circa un terzo della lunghezza, e l'altra in corrispondenza del tornus, che qui risulta appena individuabile; nel complesso, nell'insetto a riposo, le due ali anteriori congiunte formano sulla linea dorsale il disegno di due rombi biancastri; va segnalato che la forma e le dimensioni delle due macchie biancastre possono variare, fino addirittura a fondersi in alcuni esemplari, e possono essere presenti anche piccole macchie bianche a metà della costa; sempre nell'ala anteriore, l'apice è acuto, il termen presenta una lieve frangiatura e manca una macchia discale. Le nervature anali sono due.[3][11][12]

L'ala posteriore è più corta e squadrata rispetto all'anteriore, con una colorazione grigio-brunastra abbastanza omogenea, seppure lievemente più chiara nella fascia basale; l'apice è arrotondato e non sono visibili macchie colorate; è presente una frangiatura terminale più marcata, in particolar modo nella zona anale. Sono assenti le nervature trasversali, mentre quelle longitudinali sono ridotte e poco ramificate. Le nervature anali sono tre.[3][11][12][13]

L'accoppiamento alare è di tipo frenato (con frenulum più robusto nei maschi), mentre è presente l'apparato di connessione tra ala anteriore e metatorace (spinarea); si può inoltre riscontrare un ponte precoxale.[3][11][13][15][16]

Maschio

Nelle zampe, l'epifisi è assente, mentre gli speroni tibiali hanno formula 0-2-4. I femori sono grigiastri, mentre tibie e tarsi appaiono marroncini. Le tibie delle zampe posteriori si mostrano ricoperte da una folta peluria.[3][10][11][13]

La superficie dorsale del torace ha una colorazione assimilabile a quella dell'ala anteriore.[11]

Addome

L'addome è bianco-argentato nella parte ventrale e brunastro sulla superficie dorsale.[11]

Nell'apparato genitale maschile le valve appaiono alquanto appiattite, soprattutto se confrontate con quelle di I. pectinea, che risultano ruotate di 90°; non si nota, su ogni valva, la struttura a pettine definita pectinifer, ma sono invece osservabili piccole spine appiattite di forma simile a delle scaglie.[3][11][13]

Nel genitale femminile, l'ovopositore è ben sviluppato e di tipo perforante, tipico degli Adeloidea, tale da consentire l'inserimento delle uova all'interno dei tessuti fogliari della pianta ospite.[3][5][13]

Larva

Uovo

Le uova vengono inserite una ad una nei tessuti della pianta ospite, cosicché assumono la forma della "tasca" che le ospita.[3][10]

Larva

Il bruco possiede un capo prognato e più pigmentato rispetto al resto del corpo, con lo sclerite adfrontale che si estende fino alla sutura epicraniale; gli stemmata sono sei, disposti grosso modo lungo una linea ellissoidale. La setola adfrontale AF1 è posizionata circa a metà dello sclerite adfrontale, mentre la AF2 è assente.[3][17]

Nel torace, le zampe sono presenti e funzionali, mentre le pseudozampe sono vestigiali, con uncini disposti su singolo ordine nei segmenti addominali dal III al VI, e assenti nel X. Le setole laterali L sono tre su ogni segmento, mentre le subventrali SV sono due nel I segmento e una sola nel II e III segmento.[3][10][17]

Nell'addome sono presenti tre setole subventrali nei segmenti dal III al VI, e due soltanto negli altri segmenti.[17]

Pupa

La pupa è exarata e relativamente mobile, con appendici libere e ben distinte (pupa dectica).[3][17][18]

Mine su foglia di quercia

Biologia

Ciclo biologico

Le uova vengono deposte a maggio una per volta, solitamente al di sotto dell'epidermide della pianta ospite, in prossimità del picciolo di una foglia. La larva, che è una minatrice fogliare, si fa strada verso la lamina della foglia, producendo mine di forma caratteristica.[19]

Verso giugno, al termine della fase di accrescimento all'interno della mina, la larva si ritaglia un involucro ovale a partire dai lembi della mina stessa, e si rinchiude all'interno di questo fodero, che lascia come ultimo risultato una sorta di foro ovoidale nella pagina della foglia; quando la larva ha raggiunto l'ultimo stadio di maturazione, il fodero si stacca e cade sul terreno, e la larva può ulteriormente alimentarsi delle foglie marce presenti sul terreno; l'impupamento avviene all'interno di questa struttura e la pupa rappresenta lo stadio con cui specie supera l'inverno. L'adulto emerge all'inizio della primavera successiva, spesso dopo aver espulso l'exuvia della pupa.[19]

Periodo di volo

La specie è univoltina, con adulti che volano tra aprile e giugno.[19]

Alimentazione

Le larve di I. masculella prediligono le rosaceae dei generi Crataegus e Rosa, ma essendo alquanto polifaghe, possono accrescersi anche su piante nutrici di famiglie diverse; tra queste citiamo:[20][21]

Distribuzione e habitat

La specie è diffusa in Europa

La specie è diffusa esclusivamente in Europa; in particolare ne è stata segnalata la presenza nei seguenti paesi:[2][22]

Portogallo continentale, Spagna continentale, Irlanda, Irlanda del Nord, Gran Bretagna (comprese le isole del Canale), Francia (compresa la Corsica), Belgio, Paesi Bassi, Norvegia continentale, Svezia, Danimarca, Germania, Svizzera, Austria, Italia continentale, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Albania, Macedonia, Grecia continentale, Oblast' di Kaliningrad, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Turchia europea, Finlandia, Estonia, Bielorussia, Ucraina, Russia Europea nordoccidentale e settentrionale, centrale e regione del Volga; non è certa la presenza in Lussemburgo.

L'habitat è rappresentato da boschi e foreste a latifoglie.[3]

Tassonomia

Incurvaria masculella Denis & Schiffermüller, 1775 - Ank. syst. Schmett. Wienergegend: 143 - locus typicus: zona di Vienna.[1]

La designazione quale specie tipo del genere Incurvaria fu effettuata da Curtis, 1836, Br. Ent. 6: 607.[12][23]

Sottospecie

Non sono state individuate sottospecie.[2]

Sinonimi

Sono noti i seguenti sinonimi:[2][23]

  • Incurvaria muscalella (Fabricius, 1787) - Mant. Ins.: 249, n° 91 - locus typicus: Austria[24]
  • Incurvaria muscula Haworth, 1828 - Lepid. Br.: 559 - locus typicus: non indicato ("Habitat in sæpibus")[25]
  • Incurvaria spuria Haworth, 1828 - Lepid. Br.: 560 - locus typicus: non indicato ("Apud nos rarissime")[25]
  • Tinea masculella Denis & Schiffermüller, 1775 - Ank. syst. Schmett. Wienergegend: 143 - locus typicus: zona di Vienna[1]
  • Tinea muscalella Fabricius, 1787 - Mant. Ins.: 249, n° 91 - locus typicus: Austria[24]

Galleria fotografica

  • Illustrazione da "British Lepidoptera" di Curtis (1838)
    Illustrazione da "British Lepidoptera" di Curtis (1838)
  • Illustrazione da "Natural History of the Tineina" di Stainton (1855-73)
    Illustrazione da "Natural History of the Tineina" di Stainton (1855-73)
  • Esemplare a riposo (♂)
    Esemplare a riposo (♂)
  • Esemplare a riposo (♂)
    Esemplare a riposo (♂)
  • Esemplare a riposo (♂)
    Esemplare a riposo (♂)
  • Esemplare a riposo (♂)
    Esemplare a riposo (♂)
  • Esemplare a riposo (♀)
    Esemplare a riposo (♀)
  • Esemplare a riposo (♀)
    Esemplare a riposo (♀)
  • Esemplare montato (♂)
    Esemplare montato (♂)
  • Esemplare montato (♂)
    Esemplare montato (♂)
  • Esemplare montato (♀)
    Esemplare montato (♀)
  • Larva
    Larva
  • Mine su foglia di quercia
    Mine su foglia di quercia

Conservazione

La specie non è stata inserita nella Lista rossa IUCN.[26]

Note

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  2. ^ a b c d (EN) Incurvaria masculella, su Fauna Europaea version 2.6.2, Amsterdam/Copenhagen/Varsavia, 29 agosto 2013, OCLC 818545243. URL consultato il 19 gennaio 2017.
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  20. ^ (EN) Robinson, G. S.; Ackery, P. R.; Kitching, I. J.; Beccaloni, G. W. & Hernández, L. M., Incurvaria masculella, su HOSTS - A Database of the World's Lepidopteran Hostplants, Londra, NHM - Natural History Museum, 2010. URL consultato il 19 gennaio 2017.
  21. ^ (ENNL) Incurvaria masculella, su Bladmineerders.nl. URL consultato il 19 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2011).
  22. ^ (EN) Stoch, F., Incurvariidae, su Fauna Italia - Checklist of the Species of the Italian Fauna, 2003. URL consultato il 19 gennaio 2017.
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  24. ^ a b (LA) Fabricius, J. C., Mantissa insectorum sistens eorum species nuper detectas adiectis characteribus genericis, differentiis specificis, emendationibus, observationibus, Ioh. Christ. Fabricii (PDF), Hafniae, Impensis C. G. Proft, 1787, p. 249, DOI:10.5962/bhl.title.36471, ISBN non esistente, OCLC 5733912. URL consultato il 19 gennaio 2017.
  25. ^ a b (ENLA) Haworth, A. H., Lepidoptera Britannica: sistens digestionem novam Insectorum Lepidopterorum quae in Magna Britannia reperiuntur: larvarum pabulo, temporeque pascendi; expansione alarum; mensibusque volandi; synonymis atque locis observationbusque variis, Vol. 4, Londra, J. Murray, 1828 [1812], pp. 559 - 560, ISBN non esistente, OCLC 9258731.
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Bibliografia

Pubblicazioni

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Collegamenti esterni

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