Lemma di Gronwall

Nell'analisi matematica, il lemma di Grönwall (o disuguaglianza di Grönwall) permette di limitare una funzione che soddisfa una certa disuguaglianza differenziale o integrale con la soluzione della corrispondente equazione differenziale o integrale. Ci sono due forme del lemma, una forma differenziale e una integrale. Per quest'ultimo esistono diverse varianti.

Il lemma di Grönwall è uno strumento importante per ottenere varie stime nella teoria delle equazioni differenziali ordinarie e stocastiche. In particolare, fornisce un teorema del confronto che può essere usato per dimostrare l'unicità di una soluzione al problema di Cauchy; vedere il teorema di Picard–Lindelöf.

Il suo nome deriva da Thomas Hakon Grönwall (1877–1932). Grönwall è la grafia svedese del suo nome, ma dopo essere emigrato negli Stati Uniti firmerà le pubblicazioni scientifiche come Gronwall.

La forma differenziale della disuguaglianza fu provata da Grönwall nel 1919.[1] La forma integrale fu invece dimostrata da Richard Bellman nel 1943 (per questo motivo la disuguaglianza viene chiamata anche di Grönwall–Bellman).[2]

Una generalizzazione non lineare del lemma è conosciuta come la disuguaglianza di Bihari–LaSalle. Altre varianti e generalizzazioni possono essere trovate in Pachpatte, B.G. (1998).[3]

Forma differenziale

Sia I {\displaystyle I} un intervallo della retta reale nella forma [ a , + ) {\displaystyle [a,+\infty )} o [ a , b ] {\displaystyle [a,b]} o [ a , b ) {\displaystyle [a,b)} con a < b {\displaystyle a<b} . Siano inoltre β {\displaystyle \beta } e u {\displaystyle u} funzioni continue a valori reali definite su I {\displaystyle I} . Se u {\displaystyle u} è derivabile nella parte interna I o {\displaystyle I^{o}} di I {\displaystyle I} (l'intervallo I {\displaystyle I} senza gli estremi) e soddisfa la disuguaglianza differenziale

u ( t ) β ( t ) u ( t ) , t I , {\displaystyle u'(t)\leq \beta (t)\,u(t),\qquad t\in I^{\circ },}

allora u {\displaystyle u} è limitata dalla soluzione della corrispondente equazione differenziale y ( t ) = β ( t ) y ( t ) {\displaystyle y'(t)=\beta (t)y(t)} :

u ( t ) u ( a ) exp ( a t β ( s ) d s ) {\displaystyle u(t)\leq u(a)\exp {\biggl (}\int _{a}^{t}\beta (s)\,\mathrm {d} s{\biggr )}}

per ogni t I {\displaystyle t\in I} .

Osservazione: Non ci sono ipotesi sul segno delle funzioni β {\displaystyle \beta } e u {\displaystyle u} .

Dimostrazione

Si definisce la funzione

v ( t ) = exp ( a t β ( s ) d s ) , t I . {\displaystyle v(t)=\exp {\biggl (}\int _{a}^{t}\beta (s)\,\mathrm {d} s{\biggr )},\qquad t\in I.}

Si nota che v {\displaystyle v} soddisfa

v ( t ) = β ( t ) v ( t ) , t I , {\displaystyle v'(t)=\beta (t)\,v(t),\qquad t\in I^{\circ },}

con v ( a ) = 1 {\displaystyle v(a)=1} e v ( t ) > 0 {\displaystyle v(t)>0} per ogni t I {\displaystyle t\in I} . Per la regola del quoziente

d d t u ( t ) v ( t ) = u ( t ) v ( t ) v ( t ) u ( t ) v 2 ( t ) = u ( t ) v ( t ) β ( t ) v ( t ) u ( t ) v 2 ( t ) 0 , t I , {\displaystyle {\frac {d}{dt}}{\frac {u(t)}{v(t)}}={\frac {u'(t)\,v(t)-v'(t)\,u(t)}{v^{2}(t)}}={\frac {u'(t)\,v(t)-\beta (t)\,v(t)\,u(t)}{v^{2}(t)}}\leq 0,\qquad t\in I^{\circ },}

Perciò la derivata della funzione u ( t ) / v ( t ) {\displaystyle u(t)/v(t)} è non positiva e quindi la funzione è decrescente e limitata superiormente dal suo valore nell'estremo sinistro a {\displaystyle a} dell'intervallo I {\displaystyle I} :

u ( t ) v ( t ) u ( a ) v ( a ) = u ( a ) , t I , {\displaystyle {\frac {u(t)}{v(t)}}\leq {\frac {u(a)}{v(a)}}=u(a),\qquad t\in I,}

che è la disuguaglianza di Grönwall.

Forma integrale per funzioni continue

Sia I {\displaystyle I} un intervallo della retta reale nella forma [ a , + ) {\displaystyle [a,+\infty )} o [ a , b ] {\displaystyle [a,b]} o [ a , b ) {\displaystyle [a,b)} con a < b {\displaystyle a<b} . Siano inoltre α {\displaystyle \alpha } , β {\displaystyle \beta } e u {\displaystyle u} funzioni a valori reali definite su I {\displaystyle I} . Si assuma che β {\displaystyle \beta } e u {\displaystyle u} siano continue e che la parte negativa di α {\displaystyle \alpha } sia integrabile in ogni sottointervallo chiuso e limitato di I {\displaystyle I} .

  • (a) Se β {\displaystyle \beta } è non negativa e se u {\displaystyle u} soddisfa la seguente disuguaglianza integrale
u ( t ) α ( t ) + a t β ( s ) u ( s ) d s , t I , {\displaystyle u(t)\leq \alpha (t)+\int _{a}^{t}\beta (s)u(s)\,\mathrm {d} s,\qquad \forall t\in I,}
allora
u ( t ) α ( t ) + a t α ( s ) β ( s ) exp ( s t β ( r ) d r ) d s , t I . {\displaystyle u(t)\leq \alpha (t)+\int _{a}^{t}\alpha (s)\beta (s)\exp {\biggl (}\int _{s}^{t}\beta (r)\,\mathrm {d} r{\biggr )}\mathrm {d} s,\qquad t\in I.}
  • (b) Se, inoltre, la funzione α {\displaystyle \alpha } è non decrescente, allora
u ( t ) α ( t ) exp ( a t β ( s ) d s ) , t I . {\displaystyle u(t)\leq \alpha (t)\exp {\biggl (}\int _{a}^{t}\beta (s)\,\mathrm {d} s{\biggr )},\qquad t\in I.}

Osservazioni:

  • Non ci sono ipotesi sul segno di α {\displaystyle \alpha } e u {\displaystyle u} .
  • Comparata alla forma differenziale, la derivabilità di u {\displaystyle u} non è richiesta nella forma integrale.
  • Per una versione del lemma di Grönwall che non richieda la continuità di β {\displaystyle \beta } e u {\displaystyle u} , vedere la sezione successiva.

Dimostrazione

(a) Si definisce

v ( s ) = exp ( a s β ( r ) d r ) a s β ( r ) u ( r ) d r , s I . {\displaystyle v(s)=\exp {\biggl (}{-}\int _{a}^{s}\beta (r)\,\mathrm {d} r{\biggr )}\int _{a}^{s}\beta (r)u(r)\,\mathrm {d} r,\qquad s\in I.}

Usando la regola del prodotto, la regola della catena, la derivata della funzione esponenziale e il Teorema fondamentale del calcolo integrale, si ottiene per la derivata

v ( s ) = ( u ( s ) a s β ( r ) u ( r ) d r α ( s ) ) β ( s ) exp ( a s β ( r ) d r ) , s I , {\displaystyle v'(s)={\biggl (}\underbrace {u(s)-\int _{a}^{s}\beta (r)u(r)\,\mathrm {d} r} _{\leq \,\alpha (s)}{\biggr )}\beta (s)\exp {\biggl (}{-}\int _{a}^{s}\beta (r)\mathrm {d} r{\biggr )},\qquad s\in I,}

dove si è usata la disuguaglianza integrale nell'ipotesi. Dato che β {\displaystyle \beta } e l'esponenziale sono non negativi, questo dà una stima superiore per la derivata di v {\displaystyle v} . Siccome v ( a ) = 0 {\displaystyle v(a)=0} , dall'integrazione di questa disuguaglianza da a {\displaystyle a} a t {\displaystyle t} si ricava

v ( t ) a t α ( s ) β ( s ) exp ( a s β ( r ) d r ) d s . {\displaystyle v(t)\leq \int _{a}^{t}\alpha (s)\beta (s)\exp {\biggl (}{-}\int _{a}^{s}\beta (r)\,\mathrm {d} r{\biggr )}\mathrm {d} s.}

Usando la definizione di v ( t ) {\displaystyle v(t)} dal passo precedente, insieme alla equazione funzionale dell'esponenziale, si ottiene

a t β ( s ) u ( s ) d s = exp ( a t β ( r ) d r ) v ( t ) a t α ( s ) β ( s ) exp ( a t β ( r ) d r a s β ( r ) d r = s t β ( r ) d r ) d s . {\displaystyle {\begin{aligned}\int _{a}^{t}\beta (s)u(s)\,\mathrm {d} s&=\exp {\biggl (}\int _{a}^{t}\beta (r)\,\mathrm {d} r{\biggr )}v(t)\\&\leq \int _{a}^{t}\alpha (s)\beta (s)\exp {\biggl (}\underbrace {\int _{a}^{t}\beta (r)\,\mathrm {d} r-\int _{a}^{s}\beta (r)\,\mathrm {d} r} _{=\,\int _{s}^{t}\beta (r)\,\mathrm {d} r}{\biggr )}\mathrm {d} s.\end{aligned}}}

Sostituendo nella disuguaglianza integrale assunta nelle ipotesi si ha la disuguaglianza cercata.

(b) Se la funzione α {\displaystyle \alpha } è non decrescente, allora dalla parte (a), il fatto α ( s ) α ( t ) {\displaystyle \alpha (s)\leq \alpha (t)} , e il teorema fondamentale del calcolo implica che

u ( t ) α ( t ) + ( α ( t ) exp ( s t β ( r ) d r ) ) | s = a s = t = α ( t ) exp ( a t β ( r ) d r ) , t I . {\displaystyle {\begin{aligned}u(t)&\leq \alpha (t)+{\biggl (}{-}\alpha (t)\exp {\biggl (}\int _{s}^{t}\beta (r)\,\mathrm {d} r{\biggr )}{\biggr )}{\biggr |}_{s=a}^{s=t}\\&=\alpha (t)\exp {\biggl (}\int _{a}^{t}\beta (r)\,\mathrm {d} r{\biggr )},\qquad t\in I.\end{aligned}}}

Forma integrale per misure localmente finite

Sia I {\displaystyle I} un intervallo della retta reale nella forma [ a , + ) {\displaystyle [a,+\infty )} o [ a , b ] {\displaystyle [a,b]} o [ a , b ) {\displaystyle [a,b)} con a < b {\displaystyle a<b} . Siano α {\displaystyle \alpha } e u {\displaystyle u} funzioni misurabili definite su I {\displaystyle I} e sia μ {\displaystyle \mu } una misura non negativa definita sulla σ-algebra di Borel di I {\displaystyle I} che soddisfa μ ( [ a , t ] ) < {\displaystyle \mu ([a,t])<\infty } per ogni t I {\displaystyle t\in I} (questo è certamente soddisfatto quando μ {\displaystyle \mu } è una misura localmente finita). Si assuma che u {\displaystyle u} sia integrabile rispetto a μ {\displaystyle \mu } nel senso che

[ a , t ) | u ( s ) | μ ( d s ) < , t I , {\displaystyle \int _{[a,t)}|u(s)|\,\mu (\mathrm {d} s)<\infty ,\qquad t\in I,}

e che soddisfa la disuguaglianza integrale

u ( t ) α ( t ) + [ a , t ) u ( s ) μ ( d s ) , t I . {\displaystyle u(t)\leq \alpha (t)+\int _{[a,t)}u(s)\,\mu (\mathrm {d} s),\qquad t\in I.}

Se, inoltre,

  • la funzione α {\displaystyle \alpha } è non negativa o
  • la funzione t μ ( [ a , t ] ) {\displaystyle t\mapsto \mu ([a,t])} è continua per t I {\displaystyle t\in I} } e la funzione α {\displaystyle \alpha } è integrabile rispetto a μ {\displaystyle \mu } nel senso che
[ a , t ) | α ( s ) | μ ( d s ) < , t I , {\displaystyle \int _{[a,t)}|\alpha (s)|\,\mu (\mathrm {d} s)<\infty ,\qquad t\in I,}

allora u {\displaystyle u} soddisfa la seguente disuguaglianza

u ( t ) α ( t ) + [ a , t ) α ( s ) exp ( μ ( I s , t ) ) μ ( d s ) {\displaystyle u(t)\leq \alpha (t)+\int _{[a,t)}\alpha (s)\exp {\bigl (}\mu (I_{s,t}){\bigr )}\,\mu (\mathrm {d} s)}

per ogni t I {\displaystyle t\in I} , dove I s , t {\displaystyle I_{s,t}} indica l'intervallo aperto ( s , t ) {\displaystyle (s,t)} .

Osservazioni

  • Non ci sono ipotesi sulla continuità di α {\displaystyle \alpha } e u {\displaystyle u} .
  • Il valore infinito è permesso nell'integrale della disuguaglianza.
  • Se α {\displaystyle \alpha } è la funzione zero e u {\displaystyle u} è non negativo, allora la disuguaglianza di Grönwall implica che u {\displaystyle u} è anch'essa la funzione zero.
  • L'integrabilità di u {\displaystyle u} rispetto a μ {\displaystyle \mu } è essenziale per l'enunciato. Per un controesempio, sia μ {\displaystyle \mu } la misura di Lebesgue sull'intervallo unitario [ 0 , 1 ] {\displaystyle [0,1]} , con u ( 0 ) = 0 {\displaystyle u(0)=0} , u ( t ) = 1 / t {\displaystyle u(t)=1/t} per t ( 0 , 1 ] {\displaystyle t\in (0,1]} e α {\displaystyle \alpha } la funzione zero.
  • La versione data nel testo di S. Ethier and T. Kurtz.[4] richiede le ipotesi più forti che α {\displaystyle \alpha } sia una costante non negativa e u {\displaystyle u} sia limitata su intervalli limitati, ma non assume che μ {\displaystyle \mu } sia localmente finita. Comparato a quella data successivamente, la loro dimostrazione non discute il comportamento di R n ( t ) {\displaystyle R_{n}(t)} .

Casi speciali

  • Se la misura μ {\displaystyle \mu } ha una densità β {\displaystyle \beta } rispetto alla misura di Lebesgue, allora il lemma di Grönwall può essere riscritto come
u ( t ) α ( t ) + a t α ( s ) β ( s ) exp ( s t β ( r ) d r ) d s , t I . {\displaystyle u(t)\leq \alpha (t)+\int _{a}^{t}\alpha (s)\beta (s)\exp {\biggl (}\int _{s}^{t}\beta (r)\,\mathrm {d} r{\biggr )}\,\mathrm {d} s,\qquad t\in I.}
  • Se la funzione α {\displaystyle \alpha } è non negativa e la densità β {\displaystyle \beta } di μ {\displaystyle \mu } è limitata da una costante c {\displaystyle c} , allora
u ( t ) α ( t ) + c a t α ( s ) exp ( c ( t s ) ) d s , t I . {\displaystyle u(t)\leq \alpha (t)+c\int _{a}^{t}\alpha (s)\exp {\bigl (}c(t-s){\bigr )}\,\mathrm {d} s,\qquad t\in I.}
  • Se, in aggiunta, la funzione non negativa α {\displaystyle \alpha } è non decrescente, allora
u ( t ) α ( t ) + c α ( t ) a t exp ( c ( t s ) ) d s = α ( t ) exp ( c ( t a ) ) , t I . {\displaystyle u(t)\leq \alpha (t)+c\alpha (t)\int _{a}^{t}\exp {\bigl (}c(t-s){\bigr )}\,\mathrm {d} s=\alpha (t)\exp(c(t-a)),\qquad t\in I.}

Schema della dimostrazione

La dimostrazione è divisa in tre passi. Un'idea è di sostituire n {\displaystyle n} volte la disuguaglianza integrale in se stessa. Questo è fatto nella Affermazione 1 per induzione matematica. In Affermazione 2 si riscrive la misura del simplesso in una forma conveniente, usando l'invarianza sotto permutazioni delle misure prodotto. Nell'ultima parte, si prende n {\displaystyle n\to \infty } per derivare la variante desiderata della disuguaglianza di Grönwall.

Dimostrazione dettagliata

Parte 1: iterare la disuguaglianza

Per ogni numero naturale n {\displaystyle n} incluso lo zero,

u ( t ) α ( t ) + [ a , t ) α ( s ) k = 0 n 1 μ k ( A k ( s , t ) ) μ ( d s ) + R n ( t ) ( 1 ) {\displaystyle u(t)\leq \alpha (t)+\int _{[a,t)}\alpha (s)\sum _{k=0}^{n-1}\mu ^{\otimes k}(A_{k}(s,t))\,\mu (\mathrm {d} s)+R_{n}(t)\qquad (1)}

con resto

R n ( t ) := [ a , t ) u ( s ) μ n ( A n ( s , t ) ) μ ( d s ) , t I , {\displaystyle R_{n}(t):=\int _{[a,t)}u(s)\mu ^{\otimes n}(A_{n}(s,t))\,\mu (\mathrm {d} s),\qquad t\in I,}

dove

A n ( s , t ) = { ( s 1 , , s n ) I s , t n s 1 < s 2 < < s n } , n 1 , {\displaystyle A_{n}(s,t)=\{(s_{1},\ldots ,s_{n})\in I_{s,t}^{n}\mid s_{1}<s_{2}<\cdots <s_{n}\},\qquad n\geq 1,}

è un simplesso n {\displaystyle n} -dimensionale e

μ 0 ( A 0 ( s , t ) ) := 1. {\displaystyle \mu ^{\otimes 0}(A_{0}(s,t)):=1.}

Dimostrazione della prima parte: Si usa l'induzione matematica. Per n = 0 {\displaystyle n=0} è la disuguaglianza integrale nelle ipotesi, perché la somma vuota è definita come zero.

Passo induttivo da n {\displaystyle n} a n + 1 {\displaystyle n+1} : Inserendo la disuguaglianza per u {\displaystyle u} assunta per ipotesi nel resto si ha

R n ( t ) [ a , t ) α ( s ) μ n ( A n ( s , t ) ) μ ( d s ) + R ~ n ( t ) {\displaystyle R_{n}(t)\leq \int _{[a,t)}\alpha (s)\mu ^{\otimes n}(A_{n}(s,t))\,\mu (\mathrm {d} s)+{\tilde {R}}_{n}(t)}

con

R ~ n ( t ) := [ a , t ) ( [ a , q ) u ( s ) μ ( d s ) ) μ n ( A n ( q , t ) ) μ ( d q ) , t I . {\displaystyle {\tilde {R}}_{n}(t):=\int _{[a,t)}{\biggl (}\int _{[a,q)}u(s)\,\mu (\mathrm {d} s){\biggr )}\mu ^{\otimes n}(A_{n}(q,t))\,\mu (\mathrm {d} q),\qquad t\in I.}

Usando il teorema di Fubini per scambiare i due integrali, si ottiene

R ~ n ( t ) = [ a , t ) u ( s ) ( s , t ) μ n ( A n ( q , t ) ) μ ( d q ) = μ n + 1 ( A n + 1 ( s , t ) ) μ ( d s ) = R n + 1 ( t ) , t I . {\displaystyle {\tilde {R}}_{n}(t)=\int _{[a,t)}u(s)\underbrace {\int _{(s,t)}\mu ^{\otimes n}(A_{n}(q,t))\,\mu (\mathrm {d} q)} _{=\,\mu ^{\otimes n+1}(A_{n+1}(s,t))}\,\mu (\mathrm {d} s)=R_{n+1}(t),\qquad t\in I.}

Quindi la disuguaglianza è dimostrata per n + 1 {\displaystyle n+1} .

Parte 2: Misura del simplesso

Per ogni numero naturale n {\displaystyle n} incluso lo zero e tutti i s < t {\displaystyle s<t} in I {\displaystyle I}

μ n ( A n ( s , t ) ) ( μ ( I s , t ) ) n n ! ( 2 ) {\displaystyle \mu ^{\otimes n}(A_{n}(s,t))\leq {\frac {{\bigl (}\mu (I_{s,t}){\bigr )}^{n}}{n!}}\qquad (2)}

con l'uguaglianza nel caso in cui t μ ( [ a , t ] ) {\displaystyle t\mapsto \mu ([a,t])} è continua per t I {\displaystyle t\in I} .

Dimostrazione della seconda parte: Per n = 0 {\displaystyle n=0} , l'enunciato è vero per definizione. Dunque, si considererà n 1 {\displaystyle n\geq 1} .

Sia S n {\displaystyle S_{n}} l'insieme di tutte le permutazioni degli indici in { 1 , 2 , , n } {\displaystyle \{1,2,\ldots ,n\}} . Per ogni permutazione σ S n {\displaystyle \sigma \in S_{n}} si definisce

A n , σ ( s , t ) = { ( s 1 , , s n ) I s , t n s σ ( 1 ) < s σ ( 2 ) < < s σ ( n ) } . {\displaystyle A_{n,\sigma }(s,t)=\{(s_{1},\ldots ,s_{n})\in I_{s,t}^{n}\mid s_{\sigma (1)}<s_{\sigma (2)}<\cdots <s_{\sigma (n)}\}.}

Questi insiemi sono disgiunti per differenti permutazioni e

σ S n A n , σ ( s , t ) I s , t n . {\displaystyle \bigcup _{\sigma \in S_{n}}A_{n,\sigma }(s,t)\subset I_{s,t}^{n}.}

Pertanto,

σ S n μ n ( A n , σ ( s , t ) ) μ n ( I s , t n ) = ( μ ( I s , t ) ) n . {\displaystyle \sum _{\sigma \in S_{n}}\mu ^{\otimes n}(A_{n,\sigma }(s,t))\leq \mu ^{\otimes n}{\bigl (}I_{s,t}^{n}{\bigr )}={\bigl (}\mu (I_{s,t}){\bigr )}^{n}.}

Dal momento che essi hanno la stessa misura rispetto a n {\displaystyle n} -prodotti di μ {\displaystyle \mu } , e poiché ci sono n ! {\displaystyle n!} permutazioni in s n {\displaystyle s_{n}} , la disuguaglianza desiderata segue di conseguenza.

Si assuma ora che t μ ( [ a , t ] ) {\displaystyle t\mapsto \mu ([a,t])} sia continua per t I {\displaystyle t\in I} . Allora, per differenti indici i , j { 1 , 2 , , n } {\displaystyle i,j\in \{1,2,\ldots ,n\}} , l'insieme

{ ( s 1 , , s n ) I s , t n s i = s j } {\displaystyle \{(s_{1},\ldots ,s_{n})\in I_{s,t}^{n}\mid s_{i}=s_{j}\}}

è contenuto in un iperpiano, quindi dall'applicazione del teorema di Fubini la sua misura rispetto ad n {\displaystyle n} prodotti della misura è zero. Poiché

I s , t n σ S n A n , σ ( s , t ) 1 i < j n { ( s 1 , , s n ) I s , t n s i = s j } , {\displaystyle I_{s,t}^{n}\subset \bigcup _{\sigma \in S_{n}}A_{n,\sigma }(s,t)\cup \bigcup _{1\leq i<j\leq n}\{(s_{1},\ldots ,s_{n})\in I_{s,t}^{n}\mid s_{i}=s_{j}\},}

l'uguaglianza è dimostrata e la (2) segue di conseguenza.

Dimostrazione del Lemma di Grönwall

Per ogni numero naturale n {\displaystyle n} , (2) implica per il resto della (1) che

| R n ( t ) | ( μ ( I a , t ) ) n n ! [ a , t ) | u ( s ) | μ ( d s ) , t I . {\displaystyle |R_{n}(t)|\leq {\frac {{\bigl (}\mu (I_{a,t}){\bigr )}^{n}}{n!}}\int _{[a,t)}|u(s)|\,\mu (\mathrm {d} s),\qquad t\in I.}

Per ipotesi si ha μ ( I a , t ) < {\displaystyle \mu (I_{a,t})<\infty } . Ne segue che l'assunzione dell'integrabilità di u {\displaystyle u} implica che

lim n R n ( t ) = 0 , t I . {\displaystyle \lim _{n\to \infty }R_{n}(t)=0,\qquad t\in I.}

La seconda parte e la rappresentazione in serie della funzione esponenziale implica la stima

k = 0 n 1 μ k ( A k ( s , t ) ) k = 0 n 1 ( μ ( I s , t ) ) k k ! exp ( μ ( I s , t ) ) {\displaystyle \sum _{k=0}^{n-1}\mu ^{\otimes k}(A_{k}(s,t))\leq \sum _{k=0}^{n-1}{\frac {{\bigl (}\mu (I_{s,t}){\bigr )}^{k}}{k!}}\leq \exp {\bigl (}\mu (I_{s,t}){\bigr )}}

s < t {\displaystyle s<t} in I {\displaystyle I} . Se la funzione α {\displaystyle \alpha } è non negativa, allora è sufficiente inserire questi risultati nella (1) per derivare la variante della disuguaglianza di Grönwall ottenuta sopra per la funzione u {\displaystyle u} .

Se t μ ( [ a , t ] ) {\displaystyle t\mapsto \mu ([a,t])} sia continua per t I {\displaystyle t\in I} è continua per t I {\displaystyle t\in I} , dalla (1) si ricava

k = 0 n 1 μ k ( A k ( s , t ) ) = k = 0 n 1 ( μ ( I s , t ) ) k k ! exp ( μ ( I s , t ) ) con  n {\displaystyle \sum _{k=0}^{n-1}\mu ^{\otimes k}(A_{k}(s,t))=\sum _{k=0}^{n-1}{\frac {{\bigl (}\mu (I_{s,t}){\bigr )}^{k}}{k!}}\to \exp {\bigl (}\mu (I_{s,t}){\bigr )}\qquad {\text{con }}n\to \infty }

e l'integrabilità della funzione α {\displaystyle \alpha } permette di usare il teorema della convergenza dominata per concludere la dimostrazione dell'enunciato.

Note

  1. ^ Thomas H. Gronwall, Note on the derivatives with respect to a parameter of the solutions of a system of differential equations, in Ann. of Math., vol. 20, n. 2, 1919, pp. 292–296, JFM 47.0399.02, JSTOR 1967124, MR 1502565.
  2. ^ Richard Bellman, The stability of solutions of linear differential equations, in Duke Math. J., vol. 10, n. 4, 1943, pp. 643–647, DOI:10.1215/s0012-7094-43-01059-2, MR 0009408, Zbl 0061.18502.
  3. ^ B.G. Pachpatte, Inequalities for differential and integral equations, San Diego, Academic Press, 1998, ISBN 978-0-08-053464-0.
  4. ^ Steward N. Ethier e Thomas G. Kurtz, Markov Processes, Characterization and Convergence, New York, John Wiley & Sons, 1986, p. 498, ISBN 0-471-08186-8, MR 0838085, Zbl 0592.60049.

Voci correlate