Les Fastes de la grande et ancienne Mxnxstrxndxsx

Les Fastes de la grande et ancienne Mxnxstrxndxsx
CompositoreFrançois Couperin
Tonalitàdo maggiore
Tipo di composizionesuite
Epoca di composizione1693-1695 o 1707
Durata mediacirca 10 minuti
Organicoclavicembalo solo
Movimenti
cinque
Manuale

Les Fastes de la grande et ancienne Mxnxstrxndxsx (francese, "I fasti della grande e antica Menestrelleria") è una suite per clavicembalo in cinque movimenti di François Couperin, composta negli anni 1693-1695 o nel 1707.

La suite, dal tono chiaramente satirico, fa parte della propaganda contro la Ménéstrandise, la corporazione di musicisti avversata da Couperin. Egli, presentando i suoi membri come buffoni, saltimbanchi e giocolieri da circo, utilizzò appositamente un titolo in caratteri enigmatici (Mxnxstrxndxsx anziché Ménéstrandise) per evitare di essere citato in giudizio dalla corporazione stessa.[1]

Storia

La Ménéstrandise era una corporazione di musicisti, giullari e menestrelli fondata a Parigi nel 1321, il cui direttore aveva il titolo di roi des ménétriers (re dei menestrelli) o roi des violons (re dei violini). La corporazione possedeva anche la propria strada e la propria chiesa, chiamata Saint-Julien-des-Ménétriers, distrutta durante la rivoluzione francese.[2]

In pieno XVII secolo la corporazione, allontanatasi di molto dall'ideale originario di preservare l'arte giullaresca antica, cercava ancora di imporsi sui musicisti per far pagare loro tasse e quote associative. Quando venne formalmente riconosciuta dal re Luigi XIV, nel 1659, la corporazione cercò di estendere su tutti i musicisti la propria autorità, compresi organisti, clavicembalisti e strumentisti della corte reale. Solo chi pagava la quota d'iscrizione alla Ménéstrandise poteva suonare in pubblico.

Secondo il regolamento della corporazione, infatti:

«Nessuna persona del Regno di Francia o straniera può insegnare musica, danzare, riunirsi di giorno o di notte per dare serenate o suonare strumenti in matrimoni o assemblee pubbliche, né altrove, o in generale non può fare nulla che concerne l'esercizio della musica se non è riconosciuto maestro o è approvato dal re e dai suoi luogotenenti, pena un'ammenda per la prima volta, con sequestro e vendita degli strumenti, e punizioni corporali per la seconda volta.[3]»

Nel 1693 un gruppo di cembalisti, fra i quali Nicolas Lebègue, Guillaume-Gabriel Nivers e François Couperin, presentarono una protesta a Luigi XIV in nome della libertà artistica. Una protesta simile venne presentata anche nel 1707 e in entrambi i casi lo strapotere della corporazione venne ridimensionato.

Struttura

La suite è ironicamente divisa in cinque atti, tanti quanti se ne usavano per le tragedie, e vuole rappresentare, facendone una caricatura, una riunione della Ménéstrandise, con l'ingresso dei dignitari, il corteo rumoroso dei saltimbanchi e dei loro animali, quello misero e pietoso degli storpi, e infine la fuga di tutti, spaventati dagli animali stessi:[4]

  • Premier Acte. Les Notables, et Jurés - Mxnxstrxndxnrs (francese: Primo atto. I notabili, giurati e menestrelli). Breve marcia dal tono canzonatorio simboleggiante l'ingresso dei dignitari della corporazione. Durante la ripetizione, la solennità della marcia sembra disturbata da motivi esterni al corteo, realizzati dalla mano sinistra. L'andamento è indicato come "Sans lenteur" (senza lentezza).
  • Second Acte. Les Viéleux, et les Gueux (Secondo atto. I suonatori di ghironda e i mendicanti). Il secondo atto prende in giro la Ménéstrandise per aver accomunato musicisti e mendicanti. È un brano diviso in due parti, chiamate Premier Air de Vièle e Second Air de Vièle. La prima parte è costituita da un basso (chiamato da Couperin, sullo spartito, "bourdon") di note ripetute e legate per tutto il pezzo (do3, sol2, do2, sol2, do3, sol2, do2) a simboleggiare il movimento rotatorio della mano dei ghirondai. Nella seconda parte del brano le note si dimezzano, da semiminime a crome, e la melodia imita il suono stridente della ghironda.
  • Troisième Acte. Les Jongleurs, Sauteurs; et Saltimbanques: avec les Ours, et les Singes (Terzo atto. I giocolieri, saltatori e saltimbanchi con orsi e scimmie). Fanno l'ingresso sulla scena i saltimbanchi, con una melodia molto allegra. In questo brano il basso del pezzo precedente si trasforma in terzine, sempre legate per formare un suono continuo a imitazione del caratteristico suono continuo dalla ghironda. L'andamento è indicato come "Légèrement" (con leggerezza).
  • Quatrième Acte. Les Invalides: ou gens Estropiés au service de la grande Mxnxstrxndxsx (Quarto atto. Gli invalidi, o gente deforme al servizio della grande menestrelleria). In questo brano la mano destra, chiamata sullo spartito "Les Disloqués" (Gli sciancati), e la sinistra, chiamata "Les Boiteux" (Gli zoppi), simboleggiano i malati e gli storpi utilizzando note puntate e semicrome.
  • Cinquième Acte. Désordre, et déroute de toute la troupe: causés par les Yvrognes, les Singes, et les Ours (Quinto atto. Disordine e rotta di tutta la truppa causata dagli ubriachi, dalle scimmie e dagli orsi). Gran finale. La mano destra, con scale ascendenti e discendenti e passaggi di bravura, descrive la fuga dei menestrelli, spaventati dagli animali, mentre la sinistra imita la corsa degli zoppi. L'andamento è indicato come "Très vite" (molto vivo).

L'esecuzione integrale della suite dura circa dieci minuti.

Note

  1. ^ Alberto Basso, L'età di Bach e di Haendel, Torino, EDT Edizioni, pagina 93 (consultabile qui).
  2. ^ Encyclopædia Universalis, voce "Ménestrandise".
  3. ^ Articolo VI, in Statuts et Reglemens des Maîtres de Danses et Joueurs d’instrumens, tant hauts que bas, pour toutes les villes du royaume, registrés en Parlement le vingt-deuxième Août 1659, Parigi, Stamperia de D'Houry e Figli, 1753 (consultabile qui).
  4. ^ Cesare Fertonani, Antonio Vivaldi, la simbologia musicale nei concerti a programma, 1992, Edizioni Studio Tesi, pagina 11 (consultabile qui).

Collegamenti esterni

  • Spartito de Les Fastes de la grande et ancienne Mxnxstrxndxsx (PDF), su wwnorton.com.
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