Odi profanum vulgus, et arceo
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Con la famosa frase Odi profanum vulgus, et arceo (odio il volgo profano, e lo tengo lontano) inizia la prima strofa del terzo libro delle Odi di Orazio.
Significato
Qui il poeta esprime il suo distaccarsi dal popolo che è incapace di comprenderlo specificando che solo un'élite sarà in grado di comprendere quello che afferma e apprezzarlo. Successivamente la frase divenne un proverbio in cui si esprime una sdegnosa superiorità verso la massa plebea.
Voci correlate
- Locuzioni latine
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Collegamenti esterni
- Odi profanum vulgus, et arceo, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
V · D · M | ||
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Opere letterarie principali | Satire (Sermones) · Epòdi · Odi · Epistole (contenente il componimento Ars Poetica) · Carmen saeculare | Orazio 65 ~ 8 a.C. |
Citazioni celebri | Carpe diem · Nunc est bibendum · Aurea mediocritas · In medias res · Odi profanum vulgus, et arceo · Caelum, non animum mutant qui trans mare currunt · Vides ut alta stet nive candidum Soracte | |
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