Operazione Giardinaggio
L'operazione Giardinaggio fu una modifica apportata il 26 ottobre 1954 alla Linea di demarcazione tra Zona A e B (che corrispondeva in quel tratto alla precedente Linea Morgan) del Territorio Libero di Trieste. In seguito all'entrata in vigore del Memorandum di Londra, la nuova demarcazione tra Zona A e B andò a costituire de facto il nuovo confine tra Italia e Jugoslavia nell'Istria settentrionale. In seguito al Trattato di Osimo del 1975 divenne a tutti gli effetti confine ufficiale tra i due stati. Dal 1991 è parte del confine internazionale tra Italia e Slovenia. Il nome dell'operazione deriva dal fatto che nello stabilire il nuovo confine la prassi seguita fu quella di non dividere terreni di proprietà di un unico soggetto ma seguire pedissequamente i confini delle proprietà private.
Storia
Complessivamente furono distaccate dalla Zona A e cedute alla Zona B 27 frazioni e borgate, già appartenenti al comune di Muggia e in minor misura a San Dorligo della Valle e assegnate così al comune di Capodistria, con una popolazione pari a 1.340 famiglie e a 3.855 persone e una superficie di oltre 11 km². Nelle settimane prima dell'operazione lasciarono le loro abitazioni per fuggire in Zona A almeno 2.941 persone (quelle registrate ufficialmente, pari al 76% della popolazione) su 239.200 abitanti della Zona A[1].
Il confine fu fissato dai genieri britannici del Royal Engineers Corp coadiuvati dal sergente MacMuller del British Army che aveva tre consulenti:
- maggiore Milan Grcar dell'Armata Popolare Jugoslava - Jugoslavia
- maggiore Edward Morris della British Army - Regno Unito
- maggiore William Glover dell'US Army - Stati Uniti
Il confine venne spostato quindi da Punta Grossa verso Lazzaretto, sulla baia di San Bartolomeo. Il sergente Mac Muller aveva già fissato il 38º parallelo come zona di confine provvisoria tra Corea del Nord e Corea del Sud.
Cause della rettifica di confine
- maggiore tratto di costa alla Repubblica Socialista di Slovenia (e quindi dell'odierna Slovenia) che passò da 44 agli attuali 47 km e conseguente aumento delle acque territoriali jugoslave;
- rinuncia di Tito alla Zona A del Territorio Libero di Trieste (e quindi anche a Trieste) in cambio di un'ulteriore cessione di territori;
Frazioni cedute alla zona B
- Le principali frazioni e località cedute dal comune di Muggia a quello di Capodistria:
- Albaro Vescovà (Škofije)
- Barisoni (Barizoni)
- Belpoggio (Beloglav), ceduto solo in parte
- Bosini (Bosinj)
- Cerei (Cerej)
- Chiampore (Čampore), ceduto solo in parte
- San Colombano (Kolomban)
- Crevatini (Hrvatini)
- Elleri (Elerji)
- Faiti (Fajti)
- Plavia Monte d'Oro (Plavje)
- Premanzano (Premančan)
- Punta Grossa (Debeli Rtič)
- San Bartolomeo (Sveti Jernej), ceduto solo in parte
Nota: la fascia di territorio collinoso compresa tra la strada statale Rabuiese-Scoffie ad est e la baia di San Bartolomeo ad ovest è tradizionalmente denominata Monti di Muggia, molte delle località sopra elencate ne fanno parte.
Note
- ^ Stime del Governo Militare Alleato della zona A
Voci correlate
- Ritorno di Trieste all'Italia
- Linea Morgan
- Questione triestina
- Territorio Libero di Trieste
- Esodo giuliano dalmata
- Memorandum di Londra
- Punta Grossa
Fonte
- Arrigo Petacco, L'Esodo, Arnoldo Mondadori Editore, 1999