Ossido rameoso
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Ossido rameoso | |
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Nome IUPAC | |
Monossido di dirame | |
Nomi alternativi | |
Ossido rameoso Ossido di rame(I) | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | Cu2O |
Massa molecolare (u) | 143,08 g/mol |
Aspetto | solido rosso-bruno |
Numero CAS | 1317-39-1 |
Numero EINECS | 215-270-7 |
PubChem | 10313194 |
SMILES | [O-2].[Cu+].[Cu+] |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 6,0 |
Solubilità in acqua | insolubile |
Temperatura di fusione | 1235 °C (1508 K) |
Proprietà tossicologiche | |
DL50 (mg/kg) | 470 |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
attenzione | |
Frasi H | 302 - 410 |
Consigli P | 273 - 501 [1][2] |
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L'ossido rameoso è l'ossido del rame a numero di ossidazione +1. In natura esiste come minerale noto con il nome di cuprite.
A temperatura ambiente si presenta come un solido rosso-bruno inodore. È un composto nocivo.
Può essere ottenuto per riscaldamento dell'ossido rameico a 1200 °C. Senza l'utilizzo di calore è ottenibile facendo reagire una soluzione acquosa di solfato di rame pentaidrato e alluminio solido.
Note
- ^ Sigma Aldrich; rev. del 19.09.2012
- ^ Smaltire presso un impianto di trattamento dei rifiuti autorizzato
Altri progetti
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- Wikimedia Commons
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su ossido rameoso
Collegamenti esterni
- (EN) cuprous oxide, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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