Patrimonio di san Pietro

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Con il termine patrimonio di san Pietro si intende nella storiografia:

  • Patrimonium Sancti Petri fu, a partire dal IV secolo, l'insieme delle proprietà terriere (coi diritti temporali connessi) frutto delle donazioni alla Santa Sede (così denominato perché le donazioni erano indirizzate ai santi Pietro e Paolo). L'espressione si affermò nelle fonti pontificie del XII secolo; tuttavia nel secolo seguente venne usata anche in senso più ristretto, relativamente ad una singola provincia dello Stato Pontificio[1]:
  • Patrimonio di San Pietro (provincia pontificia) o Tuscia suburbicaria, provincia istituita da papa Innocenzo III (1198-1216).

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  • Patrimonia o Patrimonium Urbis, il sistema di latifondi nell'Esarcato d'Italia (584 ca – 751) gestiti dal vescovo di Roma, in contrapposizione al patrimonium publicum gestito dai vertici militari (duces e magister militum) dell'Impero bizantino e ai latifondi delle arcidiocesi di Ravenna e di Milano.

Note

  1. ^ Berardo Pio, Bonifacio VIII e il Patrimonium beati Petri, in Bonifacio VIII. Atti del XXXIX Convegno storico internazionale (Todi, 13-16 ottobre 2002), Spoleto, CISAM, 2003, pp. 117-143.