Phragmites australis

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Cannuccia di palude
Phragmites australis
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
(clade)Commelinidi
OrdinePoales
FamigliaPoaceae
SottofamigliaArundinoideae
TribùMolinieae
GenerePhragmites
SpecieP. australis
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
SottoclasseCommelinidae
OrdineCyperales
FamigliaPoaceae
GenerePhragmites
SpecieP. australis
Nomenclatura binomiale
Phragmites australis
(Cav.) Trin. ex Steud., 1841
Sinonimi

Arundo australis
Cav., 1799

La cannuccia di palude (Phragmites australis (Cav.) Trin. ex Steud., 1841) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Poacee.[2]

Esistono diversi ceppi di cannuccia di palude, che si sono evoluti indipendentemente nel corso di migliaia di anni[3]. Dall'inizio del ventesimo secolo, abbiamo assistito, in Nord America, ad un'invasione criptica da parte di uno o più ceppi di origine eurasiatica[4], in particolare lungo i bordi stradali[5].

Descrizione

Presenta un culmo eretto, di circa 2 m, può raggiungere anche i 4-6 metri di altezza in condizioni di fertilità. Le foglie, sono ampie e laminari, lunghe da 15 a 60 cm, larghe 1 – 6 cm, glabre, verdi o glauche. All'apice del fusto è presente una pannocchia di colore bianco o violaceo, lunga fino a 40 centimetri. L'infiorescenza è tipicamente bianco-lanosa. L'apparato radicale è sommerso, così come gli stoloni; la parte epigea fuoriesce dall'acqua. Germoglia a marzo e fiorisce a luglio.

Distribuzione e habitat

La specie ha una distribuzione cosmopolita, sembra essere nativa dell'Eurasia ma è diffusa in ogni continente eccetto l'Antartide. In Italia è presente in tutte le regioni ad esclusione di Friuli e Veneto[6].

Si sviluppa in densi canneti in prossimità di paludi e aree umide, sulle sponde di laghi, stagni, fossati e in terreni incolti bagnati; tollera un moderato livello di salinità.

Tassonomia

Sono note le seguenti sottospecie:[2]

  • Phragmites australis subsp. australis
  • Phragmites australis subsp. americanus Saltonst., P.M.Peterson & Soreng
  • Phragmites australis subsp. berlandieri (E.Fourn.) Saltonst. & Hauber
  • Phragmites australis subsp. isiacus (Arcang.) ined.

Usi

I giovani germogli sono commestibili; i fusti e le foglie servono ancor oggi per fare tetti di paglia, stuoie, graticci e cesti.

Note

  1. ^ (EN) Lansdown, R.V. & Diop, F.N. 2020, Phragmites australis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 18/8/2024.
  2. ^ a b (EN) Phragmites australis, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 18/8/2024.
  3. ^ (EN) Kristin Saltonstall, Cryptic invasion by a non-native genotype of the common reed, Phragmites australis, into North America, in Proceedings of the National Academy of Sciences, vol. 99, n. 4, 19 febbraio 2002, pp. 2445–2449, DOI:10.1073/pnas.032477999. URL consultato il 17 febbraio 2021.
  4. ^ (EN) Laura A. Meyerson e James T. Cronin, Evidence for multiple introductions of Phragmites australis to North America: detection of a new non-native haplotype, in Biological Invasions, vol. 15, n. 12, 1º dicembre 2013, pp. 2605–2608, DOI:10.1007/s10530-013-0491-2. URL consultato il 17 febbraio 2021.
  5. ^ (EN) Yvon Jodoin, Claude Lavoie e Paul Villeneuve, Highways as corridors and habitats for the invasive common reed Phragmites australis in Quebec, Canada, in Journal of Applied Ecology, vol. 45, n. 2, 2008-04, pp. 459–466, DOI:10.1111/j.1365-2664.2007.01362.x. URL consultato il 17 febbraio 2021.
  6. ^ F. Bartolucci, L. Peruzzi e G. Galasso, An updated checklist of the vascular flora native to Italy, in Plant Biosystems - An International Journal Dealing with all Aspects of Plant Biology, vol. 152, n. 2, 4 marzo 2018, pp. 179–303, DOI:10.1080/11263504.2017.1419996. URL consultato il 17 febbraio 2021.

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