Polinomio a valori interi

In matematica, un polinomio a valori interi è un polinomio P ( x ) {\displaystyle P(x)} a coefficienti razionali tale che P ( n ) {\displaystyle P(n)} è un numero intero per ogni intero n {\displaystyle n} . Tutti i polinomi a coefficienti interi sono a valori interi, ma non viceversa: ad esempio, il polinomio

x ( x + 1 ) 2 = 1 2 x 2 + 1 2 x {\displaystyle {\frac {x(x+1)}{2}}={\frac {1}{2}}x^{2}+{\frac {1}{2}}x}

è a valori interi ma i suoi coefficienti non sono interi.

Classificazione

Tutti i polinomi nella forma

P k ( x ) = x ( x 1 ) ( x k + 1 ) k ( k 1 ) 1 {\displaystyle P_{k}(x)={\frac {x(x-1)\cdots (x-k+1)}{k\cdot (k-1)\cdots 1}}}

sono polinomi a valori interi, perché per ogni intero t {\displaystyle t} il valore di P k ( t ) {\displaystyle P_{k}(t)} è uguale al coefficiente binomiale ( t k ) {\displaystyle {\binom {t}{k}}} , che è un numero intero.

Pólya dimostrò nel 1919 che tutti i polinomi a valori interi derivano da questi: più precisamente, se P ( x ) {\displaystyle P(x)} è un polinomio a valori interi allora esistono dei coefficienti interi a 0 , , a n {\displaystyle a_{0},\ldots ,a_{n}} (univocamente determinati) tali che

P ( x ) = a 0 + a 1 P 1 ( x ) + + a n P n ( x ) {\displaystyle P(x)=a_{0}+a_{1}P_{1}(x)+\cdots +a_{n}P_{n}(x)} .[1]

Dal punto di vista algebrico, questo implica che l'insieme dei polinomi a valori interi è un gruppo abeliano libero, e l'insieme { 1 , P 1 ( x ) , P 2 ( x ) , } {\displaystyle \{1,P_{1}(x),P_{2}(x),\ldots \}} è una sua base.

La dimostrazione di questo teorema è effettuata attraverso il metodo delle differenze finite.

L'insieme dei polinomi a valori interi è anche un anello, che è strettamente contenuto tra i due anelli dei polinomi Z [ x ] {\displaystyle \mathbb {Z} [x]} e Q [ x ] {\displaystyle \mathbb {Q} [x]} dei polinomi a coefficienti (rispettivamente) interi e razionali, ed è generalmente indicato come I n t ( Z ) {\displaystyle \mathrm {Int} (\mathbb {Z} )} . Dal punto di vista algebrico, questo anello è un dominio di Prüfer di dimensione 2; in particolare, non è noetheriano. I suoi ideali primi possono essere classificati attraverso i completamenti delle localizzazioni di Z {\displaystyle \mathbb {Z} } rispetto ai suoi ideali primi.

Generalizzazioni

Il concetto di polinomio a valori interi può essere generalizzato a qualsiasi dominio d'integrità D {\displaystyle D} : l'insieme I n t ( D ) {\displaystyle \mathrm {Int} (D)} dei polinomi a valori interi su D {\displaystyle D} è formato dai polinomi P ( x ) {\displaystyle P(x)} a coefficienti nel campo dei quozienti K {\displaystyle K} di D {\displaystyle D} tali che P ( d ) D {\displaystyle P(d)\in D} per ogni d D {\displaystyle d\in D} . La struttura di I n t ( D ) {\displaystyle \mathrm {Int} (D)} come D {\displaystyle D} -modulo e come anello è strettamente legata alle proprietà algebriche di D {\displaystyle D} . Ad esempio, se D {\displaystyle D} è un dominio noetheriano, allora I n t ( D ) {\displaystyle \mathrm {Int} (D)} è un dominio di Prüfer se e solo se D {\displaystyle D} è un dominio di Dedekind i cui campi residui sono finiti.[2] È anche possibile che I n t ( D ) {\displaystyle \mathrm {Int} (D)} coincida semplicemente con l'anello dei polinomi D [ x ] {\displaystyle D[x]} , come ad esempio nel caso in cui i campi residui di D {\displaystyle D} siano infiniti.[3]

È inoltre possibile considerare non sono polinomi, ma più in generale funzioni razionali o funzioni intere a valori interi, così come è possibile considerare polinomi che hanno più di una indeterminata. Ad esempio, se V {\displaystyle V} è un dominio di valutazione discreta e π {\displaystyle \pi } è un elemento che genera il suo ideale massimale, allora

P ( x ) = x π + x 2 {\displaystyle P(x)={\frac {x}{\pi +x^{2}}}}

è una funzione razionale che è a valori interi su V {\displaystyle V} (ovvero f ( t ) V {\displaystyle f(t)\in V} per ogni t V {\displaystyle t\in V} ).

Infine, queste costruzioni possono essere considerate considerando polinomi (o funzioni razionali) che abbiano valori interi solo su un sottoinsieme E D {\displaystyle E\subseteq D} o, ancora più in generale, su un insieme E {\displaystyle E} che è contenuto in un campo che contiene anche D {\displaystyle D} ; ovvero, è possibile considerare l'insieme

I n t ( E , D ) = { P ( x ) K [ x ] P ( t ) D   p e r   o g n i   t E } {\displaystyle \mathrm {Int} (E,D)=\{P(x)\in K[x]\mid P(t)\in D\mathrm {~per~ogni~} t\in E\}} ,

dove K {\displaystyle K} è il campo dei quozienti di D {\displaystyle D} . In questo caso, le proprietà di I n t ( E , D ) {\displaystyle \mathrm {Int} (E,D)} dipendono sia dalle proprietà di D {\displaystyle D} che da quelle di E {\displaystyle E} .

Note

  1. ^ (DE) George Pólya, Über ganzwertige Polynome in algebraischen Zahlkörpern, in Journal für die reine und angewandte Mathematik, vol. 149, 1919, pp. 97-116.
  2. ^ Cahen e Chabert, p.126, Theorem VI.1.17.
  3. ^ Cahen e Chabert, p.10, Corollary I.3.7.

Bibliografia

  • (EN) Paul-Jean Cahen e Jean-Luc Chabert, Integer-Valued Polynomials, American Mathematical Society, 1997, ISBN 0-8218-0388-3.
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