Principio di minimo vincolo

Il principio del minimo vincolo, enunciato nel 1829 da Carl Friedrich Gauss, è un principio variazionale della meccanica razionale, ottenuto tramite metodo dei minimi quadrati, la cui formulazione è equivalente principio di d'Alembert. Esso riveste un ruolo rilevante all'interno della meccanica lagrangiana e, qualitativamente, è simile al principio di minima azione, tuttavia quest'ultimo rappresenta una condizione di tipo estremale assoluto, mentre il principio del minimo vincolo è un principio di minimo locale.

Definizione

Il principio del minimo vincolo afferma che le reali accelerazioni di un sistema meccanico formato da n {\displaystyle n} masse si ottengono minimizzando la seguente quantità:

Z := j = 1 n m j | r ¨ j F j m j | 2 {\displaystyle {\mathcal {Z}}:=\sum _{j=1}^{n}m_{j}\cdot \left|\,{\ddot {\mathbf {r} }}_{j}-{\frac {\mathbf {F} _{j}}{m_{j}}}\right|^{2}}

dove la particella j-esima ha massa m j {\displaystyle m_{j}} , posizione r j {\displaystyle \mathbf {r} _{j}} e forza applicata non vincolata F j {\displaystyle \mathbf {F} _{j}} agente su di essa. La corrispondente accelerazione r ¨ j {\displaystyle {\ddot {\mathbf {r} }}_{j}} soddisfa il vincolo imposto, che generalmente dipende dallo stato del sistema, individuato dalla coppia { r j ( t ) , r ˙ j ( t ) } {\displaystyle \{\mathbf {r} _{j}(t),{\dot {\mathbf {r} }}_{j}(t)\}} .

Ciò si ricollega al fatto che quando sul sistema agiscono le forze F j {\displaystyle \mathbf {F} _{j}} , e le relative reazioni vincolari F c j {\displaystyle \mathbf {F_{c}} _{j}} , la cui risultante è R = j = 1 n F j + F c j {\displaystyle \mathbf {R} =\sum _{j=1}^{n}\mathbf {F} _{j}+\mathbf {F_{c}} _{j}} , il sistema sperimenterà un'accelerazione pari a r ¨ = j = 1 n F j m j + F c j m j = j = 1 n a j + a c j {\displaystyle {\ddot {\mathbf {r} }}=\sum _{j=1}^{n}{\frac {\mathbf {F} _{j}}{m_{j}}}+{\frac {\mathbf {F_{c}} _{j}}{m_{j}}}=\sum _{j=1}^{n}\mathbf {a} _{j}+\mathbf {a_{c}} _{j}} .

Principio di minima curvatura di Hertz

Il principio della minima curvatura di Hertz è un caso particolare del principio di Gauss e della formulazione di Jacobi del principio della minima azione. Esso prevede non esistano né forze esterne applicate né interazioni, le quali possono essere espresse attraverso l'energia potenziale, e che tutte le masse siano uguali. Senza perdita di generalità, le masse possono essere imposte unitarie. Con queste condizioni, la quantità minimizzata di Gauss è pari a:

Z = j = 1 n | r ¨ j | 2 {\displaystyle {\mathcal {Z}}=\sum _{j=1}^{n}\left|{\ddot {\mathbf {r} }}_{j}\right|^{2}}

L'energia cinetica T {\displaystyle T} si conserva anche in questo caso:

T   = d e f   1 2 j = 1 n | r ˙ j | 2 {\displaystyle T\ {\stackrel {\mathrm {def} }{=}}\ {\frac {1}{2}}\sum _{j=1}^{n}\left|{\dot {\mathbf {r} }}_{j}\right|^{2}}

Nello spazio 3 n {\displaystyle 3n} -dimensionale d s 2 {\displaystyle ds^{2}} è definito come:

d s 2   = d e f   j = 1 n | d r j | 2 {\displaystyle ds^{2}\ {\stackrel {\mathrm {def} }{=}}\ \sum _{j=1}^{n}\left|d\mathbf {r} _{j}\right|^{2}}

pertanto, la conservazione dell'energia può essere riscritta come:

( d s d t ) 2 = 2 T {\displaystyle \left({\frac {ds}{dt}}\right)^{2}=2T}

Dividendo Z {\displaystyle {\mathcal {Z}}} per 2 T {\displaystyle 2T} si ottiene un'altra quantità minimizzabile:

K   = d e f   j = 1 n | d 2 r j d s 2 | 2 {\displaystyle K\ {\stackrel {\mathrm {def} }{=}}\ \sum _{j=1}^{n}\left|{\frac {d^{2}\mathbf {r} _{j}}{ds^{2}}}\right|^{2}}

Poiché K {\displaystyle {\sqrt {K}}} è la curvatura locale della traiettoria nello spazio 3 n {\displaystyle 3n} -dimensionale, minimizzare K {\displaystyle K} equivale a trovare la traiettoria di minima curvatura, ovvero la geodetica, che rispetti i vincoli imposti.

Equazione di Udwadia-Kalaba

L'equazione di Udwadia-Kalaba, sviluppata nel 1992 da Firdaus E. Udwadia e Robert E. Kalaba,[1] è un metodo per ricavare le equazioni del moto,[2] basato sul principio di minimo vincolo di Gauss. Essa è in grado di generalizzare le reazioni vincolari che non obbediscono al principio di d'Alembert.[3][4][5]

Descrizione

Si prenda un sistema con m {\displaystyle m} gradi di libertà e l {\displaystyle l} gradi di vincolo, descritto da ( q i ) i = 1 , , m {\displaystyle (q_{i})_{i=1,\dots ,m}} coordinate generalizzate, il cui spazio delle fasi è generato dalla coppia ( q i , q ˙ i ) i = 1 , , m {\displaystyle (q_{i},{\dot {q}}_{i})_{i=1,\dots ,m}} . Note le condizioni iniziali ( q ( 0 ) , q ˙ ( 0 ) ) {\displaystyle (\mathbf {q} (0),{\dot {\mathbf {q} }}(0))} , si ha che l'equazione di Udwadia-Kalaba è:

M ( q ˙ , q , t ) q ¨ ( t ) = Q ( q ˙ , q , t ) + Q c ( q ˙ , q , t ) {\displaystyle \mathbf {M} (\mathbf {\dot {q}} ,\mathbf {q} ,t){\ddot {\mathbf {q} }}(t)=\mathbf {Q} (\mathbf {\dot {q}} ,\mathbf {q} ,t)+\mathbf {Q} _{c}(\mathbf {\dot {q}} ,\mathbf {q} ,t)}

dove M {\displaystyle \mathbf {M} } è la matrice della massa, ovvero una matrice n × n {\displaystyle n\times n} simmetrica e semidefinita positiva, mentre Q {\displaystyle \mathbf {Q} } è la somma di tutte le forze generalizzate agenti sul sistema e Q c {\displaystyle \mathbf {Q} _{c}} la somma di tutte le relative reazioni vincolari.

Se la matrice M {\displaystyle \mathbf {M} } è definita positiva, è possibile invertirla per ricavare direttamente le accelerazioni generalizzate, inoltre si ha che:[1][6]

Q c = M 1 / 2 ( A M 1 / 2 ) + ( b A M 1 Q ) + K {\displaystyle \mathbf {Q} _{c}=\mathbf {M} ^{1/2}\left(\mathbf {A} \mathbf {M} ^{-1/2}\right)^{+}\left(\mathbf {b} -\mathbf {A} \mathbf {M} ^{-1}\mathbf {Q} \right)+\mathbf {K} }

dove A {\displaystyle \mathbf {A} } è la matrice m × l {\displaystyle m\times l} e b {\displaystyle \mathbf {b} } l'm-vettore, tali che l'equazione di Udwadia-Kalaba possa essere riscritta come A q ¨ = b {\displaystyle \mathbf {A} {\ddot {\mathbf {q} }}=\mathbf {b} } , mentre la notazione + {\displaystyle +} indica la pseudoinversa di Moore-Penrose. Il termine K {\displaystyle \mathbf {K} } tiene conto della presenza di vincoli non ideali, pertanto, detta I {\displaystyle \mathbf {I} } la matrice identità, esso è pari a:

K = M 1 / 2 [ I ( A M 1 / 2 ) + A M 1 / 2 ] M 1 / 2 C {\displaystyle \mathbf {K} =\mathbf {M} ^{1/2}\left[\mathbf {I} -\left(\mathbf {A} \mathbf {M} ^{-1/2}\right)^{+}\mathbf {A} \mathbf {M} ^{-1/2}\right]\mathbf {M} ^{-1/2}\mathbf {C} }

dove C ( q ˙ , q , t ) {\displaystyle \mathbf {C} ({\dot {\mathbf {q} }},\mathbf {q} ,t)} è il vettore che, generalizzando il principio di d'Alembert, tiene conto della non-idealità dei vincoli. Infatti si ha che:

δ W c = C δ r {\displaystyle \delta W_{c}=\mathbf {C} \cdot \delta \mathbf {r} }

Se M {\displaystyle \mathbf {M} } è semidefinita positiva, potrebbe risultare singolare.[7][8] Inoltre, le accelerazioni generalizzate potrebbero non essere uniche a meno che non abbia rango completo, ovvero pari a n {\displaystyle n} , la matrice ( l + m ) × m {\displaystyle (l+m)\times m}

M ^ = [ M A ] {\displaystyle {\hat {\mathbf {M} }}={\begin{bmatrix}\mathbf {M} \\\mathbf {A} \end{bmatrix}}}

Ma poiché le accelerazioni osservate nei sistemi meccanici in natura sono sempre uniche, la condizione sul rango risulta necessaria e sufficiente per ottenere univocamente le accelerazioni generalizzate del sistema vincolato in ogni istante di tempo. Pertanto, quando M ^ {\displaystyle {\hat {\mathbf {M} }}} ha rango completo, le equazioni di movimento del sistema vincolato sono determinate in modo univoco, creando un sistema ausiliario non vincolato, attraverso la matrice M A = M + A + A {\displaystyle \mathbf {M} _{\mathbf {A} }=\mathbf {M} +\mathbf {A} ^{+}\mathbf {A} } e il vettore Q b = Q + A + b {\displaystyle \mathbf {Q} _{\mathbf {b} }=\mathbf {Q} +\mathbf {A} ^{+}\mathbf {b} } , tali che[8]

M A q ¨ = Q b + Q c {\displaystyle \mathbf {M} _{\mathbf {A} }{\ddot {\mathbf {q} }}=\mathbf {Q} _{\mathbf {b} }+\mathbf {Q} _{c^{\prime }}}

dove

Q c = M A 1 / 2 ( A M A 1 / 2 ) + ( b A M A 1 Q b ) + K A K A = M A 1 / 2 [ I ( A M A 1 / 2 ) + A M A 1 / 2 ] M A 1 / 2 C {\displaystyle {\begin{aligned}&\mathbf {Q} _{c^{\prime }}=\mathbf {M} _{\mathbf {A} }^{1/2}\left(\mathbf {A} \mathbf {M} _{\mathbf {A} }^{-1/2}\right)^{+}\left(\mathbf {b} -\mathbf {A} \mathbf {M} _{\mathbf {A} }^{-1}\mathbf {Q} _{\mathbf {b} }\right)+\mathbf {K} _{\mathbf {A} }\\&\mathbf {K} _{\mathbf {A} }=\mathbf {M} _{\mathbf {A} }^{1/2}\left[\mathbf {I} -\left(\mathbf {A} \mathbf {M} _{\mathbf {A} }^{-1/2}\right)^{+}\mathbf {A} \mathbf {M} _{\mathbf {A} }^{-1/2}\right]\mathbf {M} _{\mathbf {A} }^{-1/2}\mathbf {C} \end{aligned}}}

Note

  1. ^ a b F. E. Udwadia e R. E. Kalaba, A new perspective on constrained motion (PDF), in Proceedings of the Royal Society of London, Series A, vol. 439, n. 1906, 1992, pp. 407–410, Bibcode:1992RSPSA.439..407U, DOI:10.1098/rspa.1992.0158. URL consultato il 25 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2021).
  2. ^ Udwadia, F. E. e Kalaba, R. E., Analytical Dynamics: A New Approach, Cambridge, Cambridge University Press, 1996, ISBN 0-521-04833-8.
  3. ^ F. E. Udwadia e R. E. Kalaba, On the Foundations of Analytical Dynamics (PDF), in International Journal of Nonlinear Mechanics, vol. 37, n. 6, 2002, pp. 1079–1090, Bibcode:2002IJNLM..37.1079U, DOI:10.1016/S0020-7462(01)00033-6. URL consultato il 25 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2021).
  4. ^ B. Calverley, Constrained or Unconstrained, That Is the Equation, in USC News, 2001. URL consultato il 25 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2019).
  5. ^ F. Udwadia e R. Kalaba, What is the General Form of the Explicit Equations of Motion for Constrained Mechanical Systems? (PDF), in Journal of Applied Mechanics, vol. 69, n. 3, 2002, pp. 335–339, Bibcode:2002JAM....69..335U, DOI:10.1115/1.1459071. URL consultato il 25 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2021).
  6. ^ F.E. Udwadia e R.E. Kalaba, On motion (PDF), in Journal of the Franklin Institute, vol. 330, n. 3, 1993, pp. 571–577, DOI:10.1016/0016-0032(93)90099-G. URL consultato il 25 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2021).
  7. ^ F.E. Udwadia e P. Phohomsiri, Explicit equations of motion for constrained mechanical systems with singular mass matrices and applications to multi-body dynamics (PDF), in Proceedings of the Royal Society of London, Series A, vol. 462, n. 2071, 2006, pp. 2097–2117, Bibcode:2006RSPSA.462.2097U, DOI:10.1098/rspa.2006.1662. URL consultato il 25 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2020).
  8. ^ a b F.E. Udwadia e A.D. Schutte, Equations of motion for general constrained systems in Lagrangian mechanics (PDF), in Acta Mechanica, vol. 213, n. 1, 2010, pp. 111–129, DOI:10.1007/s00707-009-0272-2. URL consultato il 25 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2021).

Bibliografia

  • C. F. Gauss, Über ein neues allgemeines Grundgesetz der Mechanik, in Crelle's Journal, vol. 1829, n. 4, 1829, pp. 232–235, DOI:10.1515/crll.1829.4.232.
  • C. F. Gauss, Werke, vol. 5, p. 23.
  • H. Hertz, Principles of Mechanics, collana Miscellaneous Papers, III, Macmillan, 1896.
  • Cornelius Lanczos, The Variational Principles of Mechanics, Dover, 1952, p. 106.

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • Una moderna trattazione e una dimostrazione del principio di minimo vincolo
  • Principio di minimo vincolo di Gauss
  • Principio di minima curvatura di Hertz