Quelle strane occasioni

Quelle strane occasioni
Stefania Sandrelli e Alberto Sordi nell'episodio L'ascensore
Paese di produzioneItalia
Anno1976
Durata118 min
Generecommedia
RegiaLuigi Comencini, Nanni Loy e Luigi Magni
SoggettoSergio Corbucci e Rodolfo Sonego
SceneggiaturaLeo Benvenuti, Piero De Bernardi e Rodolfo Sonego
ProduttoreFausto Saraceni
Distribuzione in italianoCineriz
FotografiaArmando Nannuzzi, Claudio Ragona e Aldo Tonti
MontaggioNino Baragli, Franco Fraticelli e Ruggero Mastroianni
MusichePiero Piccioni
ScenografiaFiorenzo Senese e Lucia Mirisola
CostumiLucia Mirisola, Bruna Parmesan
Interpreti e personaggi
Italian Superman

Il cavalluccio svedese

L'ascensore

Doppiatori italiani
Episodi
  • Italian Superman di Nanni Loy
  • Il cavalluccio svedese di Luigi Magni
  • L'ascensore di Luigi Comencini

Quelle strane occasioni è un film a episodi italiano del 1976 diretto dai registi Luigi Comencini, Nanni Loy e Luigi Magni.

Il primo episodio Italian Superman è stato diretto in incognito da Nanni Loy, riportando nei titoli di testa "regia di Anonimo".

Trama

Italian Superman

Paolo Villaggio in una scena

Giobatta è un emigrato italiano ad Amsterdam, che tenta inutilmente di sbarcare il lunario come venditore ambulante di lupini e castagnaccio. Una sera, viene rapinato credendo egli nasconda del danaro sotto la patta del pantalone per scoprire che è un superdotato; viene quindi portato a forza dal proprietario di un night club e indotto a firmare un contratto per recitare da protagonista in uno spettacolo pornografico dal vivo, all'insaputa di sua moglie e giustificando i lauti guadagni quale improbabile fornitore di castagnaccio per la corona olandese.

Trascurata a letto, la moglie si reca nel locale dove egli lavora, innescando una discussione fino a concordare di includerla nello spettacolo. Giobatta a ogni modo si sente inibito con lei innanzi al pubblico, così viene declassato al ruolo di portiere del locale. La moglie diviene la principale attrazione, in compagnia di un aitante turco parimenti dotato.

Il cavalluccio svedese

Manfredi e Steffan in una scena

Antonio è un architetto e marito tradizionale, geloso di sua figlia Paola. Un fine settimana, mentre la moglie e la ragazza sono fuori città, riceve l'improvvisa visita di Kristina, figlia di un amico e collega con il quale aveva lavorato anni prima in Svezia. Solo e con l'avvenente ragazza dalle abitudini a lui aliene, Antonio apprende di un interesse di lei nei suoi confronti mai sopito tanto che la notte stessa, con la scusa del temporale, Kristina si infila nel suo letto e finiranno per passare la notte insieme.

Prima di ripartire, Kristina racconta con disinvoltura di una relazione intima tra suo padre e la moglie di Antonio. Tornata la donna, egli la accoglie freddamente, riportandole implicitamente quanto appreso.

L'ascensore

Sordi e Sandrelli in una scena

A Roma, alla vigilia di Ferragosto, un monsignore e un'avvenente trentenne rimangono bloccati per l'intero giorno in un ascensore. La particolare circostanza induce la giovane a confessare al religioso alcuni segreti della sua vita sentimentale inducendolo a tentare un approccio che culmina in un rapporto tra i due. Finalmente liberati, l'uomo esorta la donna a dimenticare l'accaduto riconducendolo all'assenza di libero arbitrio dovuta alla forzata coabitazione, e nonostante ciò le lascia il suo biglietto da visita. Epilogo con la rottura del fidanzamento della ragazza e il sospirato incontro del prelato con l'amante residente nello stabile.

Produzione

Il film fu girato in prevalenza a Roma, tranne l'episodio Italian superman, dove le riprese esterne furono effettuate ad Amsterdam.[1]

Accoglienza

Critica

«1) «Italian superman». [...] Paolo Villaggio, non nella sua vena migliore, e il regista [...] non riescono a far lievitare la non sempre gradevole e prolissa storiella, che spreca un'attrice come Valeria Moriconi. 2) «Il cavalluccio svedese» [...] Il regista Magni ha trattato con maliziosa, ammiccante finezza l'avventuretta extra-coniugale, puntando forte, e con ragione, su Manfredi [...]. 3) «L'ascensore» [...] La piccante (e a tratti scabrosa) novelletta deriva dall'agile, svelta, regìa di Comencini, il giusto tono leggero, al quale Sordi si adegua.»

(Achille Valdata, Stampa Sera, 27 dicembre 1976[2])

«[...] Italian superman [...] regia di un Anonimo, forse colto da vergogna al momento di porre la firma sotto questo lavoretto alimentare. Luigi Magni ha diretto Il cavalluccio svedese: [...] il sicuro mestiere di Nino Manfredi non basta a sorreggere il piccolo apologo, che ha non sappiamo se troppo o poco spazio per svilupparsi in misura adeguata. Certamente stiracchiato è lo spunto dell'Ascensore di Luigi Comencini: [...] qualsiasi cosa immaginiate, potrebbe andare bene, anzi meglio di quelle che costituiscono la trama di questa lunga, tediosa barzelletta (la caricatura dell'eloquio ecclesiastico, Sordi ce l'aveva già fornita, gustosamente, in Ladro lui, ladra lei, parecchio tempo fa). [...]»

(Aggeo Savioli, l'Unità, 28 dicembre 1976[3])

Note

  1. ^ Quelle strane occasioni (1976). Location verificate, su davinotti.com. URL consultato il 24 luglio 2024.
  2. ^ a. vald. [Achille Valdata], Amori liberi, in Stampa Sera, 27 dicembre 1976, p. 18.
  3. ^ ag. sa. [Aggeo Savioli], Le Prime. Quelle strane occasioni (PDF), in l'Unità, 28 dicembre 1976, p. 7.

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