Risum teneatis, amici?

Niente fonti!
Questa voce o sezione sull'argomento frasi non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
Commento: Le citazioni sono fonti primarie, ci vorrebbe anche qualche fonte secondaria

Risum teneatis, amici? è un'espressione di Orazio, tratta dall' Ars Poetica (o Epistola ai Pisoni), citata con riferimento a immagini o situazioni di fronte alle quali risulta impossibile trattenere le risate.

Accingendosi a descrivere i principi del decoro estetico, il poeta immagina una figura mostruosa, concludendo: «Se foste ammessi a vedere un tale obbrobrio, o amici, potreste trattenervi dal ridere?»[1]

(LA)

«Humano capiti cervicem pictor equinam
iungere si velit et varias inducere plumas
undique collatis membris, ut turpiter atrum
desinat in piscem mulier formosa superne,
spectatum admissi, risum teneatis, amici?»

(IT)

«Se a una testa umana un pittore
volesse unire un collo di cavallo,
e su membra prese alla rinfusa
applicare penne di vario colore,
in modo che la bella donna di sopra
finisca orrendamente in una nera coda di pesce,
invitati a vedere riuscireste a non ridere, amici?»

(Orazio, Epistola ai Pisoni, vv. 1-5)


Espressioni equivalenti nell'italiano comune sono, ad esempio: «Ma vogliamo scherzare?», «Ma non mi faccia ridere!», e simili. Ma l'espressione è spesso usata, a livello colto, come commento fra le righe, sottilmente ammiccante e più o meno garbato, di fronte a circostanza comica o ridicola. Con questa funzione la frase dispone, anche in ambiti culturali non classicisti, di una lunga tradizione letteraria e iconografica.[2] Si veda questo bell'esempio di Luigi Russo, in una recensione al romanzo di Pier Maria Pasinetti, Rosso veneziano:

«Il Pasinetti era noto per una raccolta di racconti, intitolata Ira di Dio. Oggi egli, quarantacinquenne, insegna "letteratura mondiale" (risum teneatis amici?) all'università di Los Angeles. La colpa non è del titolare della cattedra, ma il titolo è caratteristico dell'ambizione metastorica ed enciclopedistica propria degli americani.»

(Luigi Russo, sulla rivista letteraria Belfagor, settembre 1959)

Galleria d'immagini

  • Frontespizio satirico dell'Arte della Politica, 1729[3]
    Frontespizio satirico dell'Arte della Politica, 1729[3]
  • Stampa satirica (1776): donna che si decora i capelli con lunghe piume di gallo[4]
    Stampa satirica (1776): donna che si decora i capelli con lunghe piume di gallo[4]
  • Stampa satirica (1776): uomo vestito metà da ufficiale, metà da vescovo, nel contesto dell'opposizione all'episcopato nelle colonie inglesi[5]
    Stampa satirica (1776): uomo vestito metà da ufficiale, metà da vescovo, nel contesto dell'opposizione all'episcopato nelle colonie inglesi[5]
  • Illustrazione satirica (Londra, 1649) su Carlo I d'Inghilterra[6]
    Illustrazione satirica (Londra, 1649) su Carlo I d'Inghilterra[6]
  • Una bizzarra creatura di fantasia (miniatura su cornice di un quadro di Anne-Louis Girodet de Roussy-Trioson, 1799)
    Una bizzarra creatura di fantasia (miniatura su cornice di un quadro di Anne-Louis Girodet de Roussy-Trioson, 1799)

Note

  1. ^ Orazio fa ovviamente riferimento ai principi estetici del classicismo (decoro, armonia, equilibrio, nitore, ecc.), che escludono dal buon gusto il brutto, il deforme e ogni stravaganza espressiva.
  2. ^ Diverse stampe satiriche sono custodite fra le collezioni del British Museum.
  3. ^ British Museum
  4. ^ British Museum
  5. ^ British Museum
  6. ^ British Museum

Voci correlate

Altri progetti

  Portale Lingua latina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di lingua latina