Independent Spirit Awards 2005

La cerimonia di premiazione della 20ª edizione degli Independent Spirit Awards si è svolta il 26 febbraio 2005[1] sulla spiaggia di Santa Monica, California ed è stata presentata da Samuel L. Jackson. Salma Hayek e Quentin Tarantino sono stati i presidenti onorari.[2]

Vincitori e candidati

I vincitori sono indicati in grassetto, a seguire gli altri candidati.

Miglior film
Miglior attore protagonista
Miglior attrice protagonista
Miglior regista
Miglior fotografia
Miglior sceneggiatura
Miglior attore non protagonista
Miglior attrice non protagonista
Miglior film d'esordio
Miglior sceneggiatura d'esordio
Miglior documentario
  • Metallica: Some Kind of Monster, regia di Joe Berlinger e Bruce Sinofsky
  • Bright Leaves, regia di Ross McElwee
  • Chisholm '72: Unbought & Unbossed, regia di Shola Lynch
  • Hiding and Seeking: Faith and Tolerance After the Holocaust, regia di Menachem Daum e Oren Rudavsky
  • Tarnation, regia di Jonathan Caouette
Miglior performance di debutto
Miglior film straniero
Special Distinction Award
Premio John Cassavetes
Truer Than Fiction Award
  • Zana Briski e Ross Kauffman - Born into Brothels (Born Into Brothels: Calcutta's Red Light Kids)
  • Shola Lynch - Chisholm '72: Unbought & Unbossed
  • Jehane Noujaim - Control Room
  • Carlos Sandoval e Catherine Tambini - Farmingville
Producers Award
Someone to Watch Award
  • Jem Cohen - Chain
  • Bryan Poyser - Dear Pillow
  • Jennifer Reeves - The Time We Killed

Note

  1. ^ (EN) IMDb - Independent Spirit Awards 2005, su imdb.com. URL consultato il 30-3-2010 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2009).
  2. ^ (EN) Spirit Awards History, su spiritawards.com. URL consultato il 30-3-2010 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2009).

Collegamenti esterni

  • (EN) Sito ufficiale degli Independent Spirit Awards, su spiritawards.com. URL consultato il 2 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2015).
  • (EN) Lista completa dei vincitori e candidati delle prime 26 edizioni degli Independent Spirit Awards (PDF), su spiritawards.com. URL consultato il 2 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2012).
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